Rifiuti, una società unica metropolitana per differenziata da record
Il progetto di unire la galassia di aziende locali in una sola che raccolga l'immondizia prodotta da 2 milioni e mezzo di abitanti, tutti quelli dell'area metropolitana torinese, ha cominciato a muovere i primi passi. Foietta: "Operazione epocale" - da La Repubblica del 16.03.2014
19 March, 2014
L'unione, in questo caso, fa il riciclo: se oggi, con Amiat, Seta, Acea, Cidiu e le altre aziende ambientali si riesce a riciclare la metà dei rifiuti raccolti del torinese, con la nuova "società unica" in gestazione l'obiettivo da raggiungere sarà il 65 per cento di differenziata, un traguardo capace di ripagare, con i ricavi del riciclo, i costi per lo smaltimento di tutto quanto dovrà finire nell'inceneritore, tanto da abbassare la tariffa sui rifiuti. L'aspirazione è grande, ma non è un sogno: il progetto di unire la galassia di società locali in una mega-azienda pubblica-privata che raccolga l'immondizia prodotta da 2 milioni e mezzo di abitanti, tutti quelli dell'area metropolitana torinese, ha cominciato a muovere i primi passi di quella che il presidente dell'Autorità dei rifiuti, Paolo Foietta, definisce "un'operazione epocale": la fusione, in una sola impresa da mezzo milione di utenti in 36 comuni, delle due aziende dei rifiuti del sud-ovest della cintura torinese, Cidiu e Covar.
La prima è la società di igiene della zona ovest (Collegno, Grugliasco, Rivoli, Pianezza e la Val Sangone), il secondo è il consorzio dei rifiuti della cintura sud (Nichelino, Beinasco, Moncalieri): l'Ato-Rifiuti ha pubblicato il bando per unirli, affidare loro per 20 anni il servizio pubblico di raccolta, trovare un privato (dietro l'angolo c'è anche Iren, che ha già comprato metà di Amiat) che acquisisca il 49 per cento della società unità. Non si ciurla nel manico, lo si capisce dalle scadenze tanto ravvicinate: il primo aprile i candidati interessati all'operazione dovranno farsi avanti per la "prequalifica". Ed "entro l'estate sarà fatto il bando definitivo" aggiunge Foietta, che intende replicare per i rifiuti quanto fatto a suo tempo per l'acqua con Smat. "È il primo passo verso la società unica - annuncia il presidente dell'autorità provinciale - Il secondo sarà la fusione tra Amiat (Torino) e Seta (Settimo e Chivasso), che completerà la cintura metropolitana, prima di passare a Chierese, Pinerolese, Canavese, Val Susa. L'operazione si basa sull'aumento della raccolta differenziata in cinque anni, cosa oggi assai difficile con questo spezzatino di società e senza i capitali freschi dei privati, necessari per allargare la raccolta e ridurre i costi per i cittadini".
Estendere la differenziata, secondo gli ideatori del progetto della "società unica", porterà a ridurre la tariffa dei rifiuti. Ogni anno in tutta la provincia si raccolgono un milione e 100mila tonnellate di spazzatura: soltanto la metà, 550mila tonnellate, viene differenziata, il resto finisce in discarica o nell'inceneritore. La parte differenziata viene "venduta" ai consorzi per il riciclo dai quali si incassano ogni anno 15,7 milioni di euro. "Se riuscissimo ad arrivare a differenziare il 65 per cento dei rifiuti raccolti - spiega Foietta - potremmo raddoppiare questa cifra, arrivando anche a 40 milioni, che è il costo di smaltimento che paghiamo ogni anno all'inceneritore del Gerbido. In questo modo copriremmo i costi e ripagheremmo il servizio". Ma non solo: "L'obbiettivo del 65 per cento equivale a 130mila tonnellate di rifiuti differenziati in più che renderebbero inutile la costruzione di un secondo inceneritore, considerato che quello del Gerbido può smaltirne 420mila l'anno".