Via d'Acqua, "No Canal": "Movimenti interessanti". Pelizzoni, Italia Nostra / VIDEO
Mentre la vicenda del progetto per portare l'acqua da Expo alla Darsena sembra bloccata - e forse si risolverà con soluzioni tampone rinviando al dopo Expo eventuali lavori da riprogettare - videointervistiamo il padre di Bosco in Città, chiedendogli un giudizio sui movimenti No Canal
26 March, 2014
Assemblee dei comitati che difendono i parchi ovest la sera del 25 marzo. Lì abbiamo incontrato e intervistato Sergio Pellizzoni di Italia Nostra.
Intanto il punto sulla vicenda Via d'Acqua nell'ultima settimana di marzo lo prendiamo da Giambattista Anastasio che così ha scritto su Quotidiano.net
"Al termine dell’incontro nella sede della società Expo, il commissario unico dell’evento, Giuseppe Sala, il sindaco Giuliano Pisapia e il governatore Roberto Maroni avrebbero dovuto comunicare la soluzione scelta per mettere in salvo il progetto della Via d’Acqua. Ma alla fine l’unico a presentarsi in sala stampa è stato il commissario. L’incontro si apre intorno alle 13.40, Maroni se ne va da un’uscita secondaria poco prima delle 15. Un quarto d’ora dopo Pisapia si presenta ai microfoni semplicemente per ribadire il pieno supporto a Sala e per investirlo dell’onere di parlare per tutti. Due i motivi della mancata conferenza stampa congiunta. Il primo: all’incontro si è inevitabilmente parlato dell’inchiesta della procura di Milano che ha azzerato i vertici di Infrastrutture Lombarde, società regionale che ha un ruolo fondamentale nella direzione del cantiere Expo. Sul punto Pisapia e Maroni si sono duramente scontrati. E pure sulla Via d’Acqua. Tant’è che Sala apre dicendo — ecco il secondo motivo della diserzione di sindaco e governatore — «che una soluzione per la Via d’Acqua non c’è ancora».
Le certezze, allora, sono due: «La soluzione dell’interramento (il piano B ipotizzato dopo le proteste dei comitati, ndr) — fa sapere il commissario — non garantisce tempi di realizzazione più rapidi né risparmio di costi rispetto al progetto originario, perché bisognerebbe scendere a 7 metri di profondità per evitare interferenze con reti e sottoservizi». Piano B scartato. Il Comune però non intende riabilitare il piano originario: «Non possiamo avere per mesi cantieri militarizzati». Da qui l’altro scontro con Maroni: «Non si può cedere ai comitati». La seconda certezza è che un modo per far defluire l’acqua dal sito Expo si troverà. Sfruttando i canali esistenti o «affinando il piano originario perché la soluzione in superficie resta la migliore per Comune e Regione». Ma con ogni probabilità la Via d’Acqua non sarà realizzata per intero entro maggio 2015. I lavori sarebbero dovuti iniziare a febbraio. E a certificare tale ipotesi è lo stesso Sala: «Chiaro che c’è il rischio di non finire in tempo per l’Expo». Al progetto comunque non si rinuncia. Semplicemente, lo si sgancerà dall’agenda Expo".