Anche a Bari "task force" delle associazioni contrarie all’uso dei semi OGM
Pannocchie di cartone OGM, volantini informativi e uno striscione “NO OGM”. Così gli attivisti di Greenpeace e del WWF a Bari in via Sparano hanno informato i cittadini sui rischi delle coltivazioni mediante i semi geneticamente modificati. Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia: “Manteniamo l'Italia libera dagli OGM!”
05 April, 2014
In Italia è partito il conto alla rovescia sugli OGM. Il prossimo 9 aprile, infatti, il Tar del Lazio si pronuncerà sul ricorso presentato da un agricoltore friulano (a favore delle colture OGM) contro il decreto interministeriale che proibisce la semina di mais OGN denominato MON810. Se il ricorso sarà accolto - spiega Greenpeace – c’è il rischio che si apra la strada a semine incontrollate di colture OGM con conseguenze drammatiche per la filiera agricola italiana, l’ambiente, le produzioni biologiche, le esportazioni e la libertà di scelta dei cittadini.
Greenpeace con la Task Force "Per un'Italia libera da OGM", composta da 39 associazioni, che oggi ha organizzato presidi in diverse città italiane, rinnova l’appello al Presidente del Consiglio Matteo Renzi e al governo perché venga emanato con effetto immediato un decreto contro le semine OGM e, a partire dal semestre italiano, si impegni in sede europea a elaborare finalmente una chiara iniziativa per impedire coltivazioni geneticamente modificate.
Lo ha spiegato, ad esempio, l’agricoltore americano del Missouri Wes Shoemyer, tra i principali attivisti contrari all’uso in agricoltura degli organismi geneticamente modificati: “All’inizio ho creduto anch’io come tanti agricoltori statunitensi alle promesse delle aziende del biotech. Ci hanno detto che avremmo dovuto usare meno pesticidi e ottenuto maggior profitti, invece nessuna promessa è stata mantenuta. Ora abbiamo più erbacce e più insetti resistenti ai pesticidi ed è molto difficile uscire da questo tipo di produzione agricola. Io ho iniziato la riconversione della mia azienda un anno fa”.
"Come ci testimoniano gli agricoltori degli Stati Uniti, la strada degli OGM è una via senza ritorno. Per tutelare ambiente, agricoltura e libertà di scelta delle persone, la scelta possibile e' una sola, mantenere l'Italia libera dagli OGM - ha commentato Federica Ferrario, responsabile Campagna Agricoltura di Greenpeace Italia - “per questo vogliamo ribadire al Presidente del Consiglio Renzi e al governo la necessità di varare un decreto con effetto immediato contro le semine OGM”.
In attesa di un intervento del governo, le Regioni si stanno muovendo. La Regione Friuli ha emanato un regolamento che vieta la semina e la coltivazione di OGM sul suo territorio in caso di successo del ricorso al Tar, ipotesi in cui le associazioni della Task Force presenterebbero comunque ricorso al Consiglio di Stato.
Quasi otto italiani su 10 (76 per cento) sono contrari agli OGM, secondo l’ultima rilevazione condotta da Ipr marketing nel giugno 2013. In Italia abbiamo ancora la possibilità di scegliere e di fermare l'avanzata di un modello agricolo che potrebbe mettere in serio pericolo l’identità e la distintività di uno dei settori che può contribuire maggiormente alla ripresa economica ed occupazionale del Paese. Distintività, qualità e tipicità sono le strade vincenti in questa fase congiunturale, come dimostra il boom degli acquisti diretti di alimenti garantiti OGM free dai produttori agricoli che nonostante un calo dei consumi alimentari in Italia del 3,7 per cento sono aumentati del 67 per cento nel 2013.
La Task Force per un'Italia libera da OGM è composta da:
• Acli • Adoc • Adiconsum • Adusbef • Aiab • Amica • Associazione per l'Agricoltura Biodinamica • Assoconsum • As. Se. Me. • Campagna Amica • Cia • Città del Vino • Cna Alimentare • Codacons • Coldiretti • Consorzi agrari d’Italia • Crocevia • Fai • Federconsumatori • Federparchi • Firab • Focsiv • Fondazione Univerde • Greenaccord • Greenpeace • Isde • Lega Pesca • Legacoop Agroalimentare • Legambiente • Lipu • Movimento consumatori • Movimento difesa del cittadino • Slow Food Italia • Symbola • Uecoop • Una.api • Upbio • Vas • Wwf
Segui su Twitter: #ItaliaNoOGM
Contatti:
Greenpeace, Gruppo Locale di BARI, tel. 320.4843591 - mail gl.bari.it@greenpeace.org
Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura sostenibile, tel. 348.3988616