Alla ricerca del cartone gettato: le sentinelle lo recuperano e creano giochi per bambini
È stato un pomeriggio all'insegna della ricerca del cartone, quello di sabato 5 aprile nel quartiere Vanchiglia di Torino, in cui le Sentinelle dei rifiuti hanno mostrato alcune possibilità di riutilizzo di un materiale troppo spesso gettato nell'indifferenziato senza essere correttamente differenziato
07 April, 2014
di Angela Conversano
Sabato 5 aprile le Sentinelle dei Rifiuti si sono nuovamente attivate per scovare del cartone all'interno dei cassonetti dell'indifferenziato, riutilizzarlo e, successivamente, riporlo nei punti di raccolta differenziata gestiti dal servizio Cartesio. L'intento della giornata era mostrare come con semplici scatole sia possibile creare, per esempio, giochi per bambini.
Le sentinelle hanno girato per le vie con una bici e un carretto e hanno ricordato che non può essere lasciato nell'indifferenziato un materiale recuperabile come la carta. Al consueto giro di perlustrazione è seguito poi un momento di festa in largo Montebello, luogo di incontro tra anziani e tra bambini. Nel frattempo alcune sentinelle hanno creato con il cartone il “deserto dei tappi” e hanno insegnato ai presenti il valore simbolico della loro costruzione improvvisata. Ad alimentare il clima di festa c'era anche un giovane artista brasiliano, Gustavo Ollitta. Accompagnato dalla musica dei Massive Attack, l'artista circense camminava e roteava su una corda legata a due alberi. “È stata una bella esperienza – ha affermato Ollitta – Mi sono sempre esibito in luoghi in cui il pubblico è presente perché sa quali performance sta per vedere. Oggi, invece, è stato bello notare che la gente, ignara dello spettacolo, pian piano si avvicinava incuriosita”.
Per gli abitanti di Vanchiglia l'appuntamento di sabato è stato un momento di riflessione su una tematica attuale: quanto il cittadino sia consapevole del corretto modo di differenziare i rifiuti. La sensibilità verso il tema sta aumentando ma non è abbastanza e allora, là dove l'informazione ufficiale non riesce a raggiungere la cittadinanza nel modo più concreto, intervengono le iniziative di gruppi di persone con uno spirito più pragmatico. Giovani e anziani che superano le difficoltà provenienti da una raccolta porta a porta non ancora possibile nel quartiere, quelle alimentate dall'abitudine di gettare i rifiuti indistintamente nel cassonetto più vicino, con una raccolta stradale e una lezione dall'ipotetico titolo “come fare correttamente la raccolta differenziata”.
Intanto, mentre in largo Montebello si discute del riuso del cartone, un uomo rom fa riflettere, in modo diverso, sulle potenzialità di ciò che si considera scarto. Accanto ad un bidone, rovista tra la spazzatura alla ricerca di qualcosa da poter riutilizzare. In particolare l'uomo era alla ricerca di ferro e ha raccontato che per lui un chilo di ferro recuperato corrisponde ad una ricompensa di un euro e quaranta centesimi. “Se trovo un televisore accanto ad un cassonetto – racconta – lo smonto e ricavo dall'interno i materiali metallici. Dopo, però, butto il materiale restante nel cassonetto, perché non è bene lasciarlo a terra”. Al di là del mondo rivelato attraverso frasi semplici come le sue, una domanda sorge spontanea: quanto valore, passato e futuro, può contenere un cassonetto?