Hera, Iren e Smat: alleanza per innovare il ciclo idrico
Le tre utility uniscono le forze per sviluppare la ricerca nel settore, che nel Paese sconta ancora importanti carenze strutturali. Parole d’ordine: innovazione tecnologica e investimenti. E’ il primo accordo di questo tipo in Italia
08 April, 2014
Ricerca applicata, sviluppo tecnologico e innovazione nei settori e nelle attività legate al servizio idrico integrato: sono questi gli obiettivi della partnership che vede Hera, Iren e SMAT insieme. Le tre utility, grazie a uno specifico protocollo d’intesa, metteranno a fattor comune le proprie esperienze, conoscenze e studi nel settore, definendo sviluppi congiunti, a beneficio di tutte e tre le aziende, di progetti innovativi, per continuare a garantire ai cittadini un servizio di qualità e sempre più attento alla sostenibilità e alla preservazione della risorsa idrica. Si tratta della prima esperienza in Italia di collaborazione tra aziende leader nel settore sulla ricerca applicata e l’innovazione.
L’accordo è stato siglato a Torino, alla presenza di Salvatore Molè, direttore tecnologia e sviluppo Gruppo Hera.; di Francesco Profumo, Presidente del Gruppo Iren e di Paolo Romano, Amministratore delegato del Gruppo Smat, un momento simbolico di grande importanza per mettere in luce da un lato l’importanza della risorsa idrica, dall’altro la notevole necessità di investimenti in infrastrutture, tecnologia e ricerca per assicurare a tutti i cittadini un servizio idrico integrato di eccellenza.
Un’alleanza che unisce risorse e conoscenze
Ognuna delle tre società è dotata di specifiche strutture dedicate alla ricerca: Ricerca e Sviluppo per Hera, Fondazione Amga e Laboratori Iren Acqua e Gas per Iren, Centro Ricerche per Smat. Già da tempo, quindi, queste aziende, leader in Italia e all’estero nel campo del servizio idrico integrato, svolgono attività di ricerca applicata per valutare, ad esempio, le tecniche e delle tecnologie più innovative per ottimizzare l’efficienza di reti e impianti, ridurre l’impatto delle perdite di rete, diminuire i rischi derivanti da guasti e migliorare ulteriormente la diffusione e l’efficacia della depurazione. Tema quest’ultimo su cui strutturalmente l’Italia sconta un deficit infrastrutturale che le è valso recentemente anche la sanzione dell’Unione Europea.
Con questa partnership, le aziende scelgono di fare un ulteriore passo avanti, unendo le risorse, condividendo le infrastrutture di ricerca e il sapere acquisito per avviare progetti innovativi di interesse non solo nazionale ma anche europeo e internazionale, in un settore di primaria importanza come quello legato all’acqua. Il suo utilizzo e la sua gestione sono strettamente legate alla disponibilità stessa della risorsa che deve essere assicurata ora e nel futuro, soprattutto grazie all’innovazione e alla capacità di investimento.
Una partnership di respiro internazionale
L’obiettivo delle tre Aziende è anche quello di creare collaborazioni con altri soggetti, quali Atenei, Enti di Ricerca, mondo imprenditoriale. Questa sinergia di intenti e di forze può consentire di generare progetti di eccellenza connessi al servizio idrico integrato anche in collegamento con altri settori come energy e igiene ambientale. Hera, Iren e Smat decideranno insieme le priorità sulle quali lavorare in condivisione e i soggetti con cui collaborare saranno ricercati anche all’estero, per creare una rete internazionale di rapporti e partecipare a ricerche e progetti di livello europeo e internazionale, in particolare all’interno del contesto del Programma Quadro della Commissione Europea per la ricerca e l’innovazione.
Promuovere il servizio idrico sul territorio
Questa alleanza non si esaurirà nell’attività di ricerca, ma avrà un importante impatto anche sulla comunicazione locale delle tre aziende. Il protocollo, infatti, prevede un’azione congiunta per informare i cittadini dell’attività di ricerca portata avanti e per promuovere la conoscenza più complessiva del ciclo idrico integrato, un sistema industriale ancora poco conosciuto dai non addetti ai lavori, complesso da gestire ma fondamentale per la qualità della vita delle comunità. Inoltre, l’accordo mira anche a costruire proposte comuni e condividere analisi del sistema regolatorio ed economico-finanziario per essere propositivi e innovativi nei confronti dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, a cui dallo scorso anno è stato demandato la regolazione del settore.