In Comune lite sulla tassa rifiuti. La bolletta crescerà ancora nel 2014
Non si era detto che quest’anno la tassa rifiuti sarebbe diminuita? E che la città avrebbe chiesto ad Amiat, l’azienda rifiuti, di rivedere i costi? Si era detto, ma non è successo, almeno per ora, tanto che la Tari è destinata a salire ancora. Quanto? Circa 5 milioni. L’ira dell’assessore al Bilancio. La polemica è scoppiata durante l’incontro con gli ambulanti dei mercati - da La Stampa del 11.04.2014
11 April, 2014
Beppe Minello
Andrea Rossi
Non si era detto che quest’anno la tassa rifiuti sarebbe diminuita? E che la città avrebbe chiesto ad Amiat, l’azienda rifiuti, di rivedere i costi? Si era detto, ma non è successo, almeno per ora, tanto che la Tari (imposta che prende il posto della Tares già Tarsu) è destinata a salire ancora. Quanto? Circa 5 milioni.
Il tavolo salta
La grana è scoppiata nella seconda riunione con i rappresentanti degli ambulanti torinesi convocati in Comune per affrontare il nodo dei costi della raccolta rifiuti che vede come maggiori «contribuenti», e quindi i più tartassati, proprio gli operatori degli oltre quaranta mercati cittadini. La cui «colpa» è quella di produrre in grande quantità il rifiuto più difficile da raccogliere, il cosiddetto «umido». Per capirci, un banco di frutta e verdura paga circa 52 euro al metro quadrato. Ancora un dato: i contadini che portano al mercato la verdura dei propri campi, hanno ottenuto un forte sconto sulla tariffa (20 euro al metro quadrato) perché si portano via l’«umido» che utilizzano per il compost.
Bufera su Amiat
A far scoppiare l’incidente sarebbero state proprio le domande degli ambulanti al dirigente di Amiat Rossi, il quale se la sarebbe cavata scaricando sulla divisione Tributi del Comune, quella che fa capo all’assessore Passoni, la responsabilità di preparare il «conto». Conto che quest’anno, sulla base del piano finanziario ipotizzato da Amiat dovrebbe ancora salire di 5-6 milioni dai 155 del 2013 che - con i costi di riscossione e altri balzelli - facevano i 205 totali. Un aumento fisiologico perché è l’aumento Istat previsto dal contratto tra Amiat e Comune. Ciò che non sta in piedi - e che ha fatto imbufalire Passoni, tanto da fargli abbandonare l’incontro - è che Amiat non avrebbe messo mano ai costi della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, come era stato chiesto dalla città e come è indispensabile per far dimagrire le bollette. E così, mentre il Comune ha già previsto una riduzione dei costi indiretti che gravano sulla tariffa, l’azienda rifiuti si è per ora limitata ad applicare la stessa cifra dell’anno scorso, aggiornandola. E poiché la Tari prevede che il costo debba essere interamente coperto dalle bollette, il rincaro è pressoché scontato, a meno che non si intervenga. È ciò che Confesercenti chiede al sindaco con una lettera firmata dal presidente Papini.
Piazza Carlina
A dimostrazione che Amiat pare non aver «fatto i compiti a casa» è spuntato il caso piazza Carlina dove da anni non ci sono più di 2-3 bancarelle e ora nemmeno più quelle. Eppure, l’azienda continua a farsi pagare la pulizia di 3 mila metri quadri di superficie del mercato. Quanti altri «piccoli» errori contiene la lista della spesa di Amiat, che se corretti, magari porterebbero a una riduzione complessiva della Tari?