La “Biciclettata della Bellezza”. A Roma, il 13 aprile, si è pedalato per l’area archeologica più grande del mondo
Attraverso il Parco della Caffarella fino ai Fori Imperiali. Un percorso fatto di storia da vivere e non dimenticare
14 April, 2014
Partenza alle 11.00 da Largo Tacchi Venturi per la biciclettata che ha portato per Roma volontari di Legambiente, ciclisti e semplici curiosi.
Il percorso di domenica mattina, 13 aprile, si è snodato tra alcuni dei diamanti dimenticati della nostra città come il parco della Caffarella, il Tempio di Dio Redicolo e il Casale della Vaccareccia per poi arrivare al Colosseo in Via dei Fori Imperiali andando così a chiudere la Settimana della Bellezza. L’inziativa è stata voluta da Legambiente per ridare lustro ed attenzione proprio a tutte quelle bellezze, archeologiche e naturali, che giacciono dimenticate o prive di fondi ed acquisisce a Roma un significato particolare vista la più alta concentrazione al mondo di opere d’arte.
Tra gli obiettivi di Legambiente vi è proprio quello di dare, non solo importanza, ma anche continuità a queste opere creando il più grande parco archeologico del mondo ricollegando i Fori Imperiali con il parco dell’Appia Antica.
“Per concludere la Settimana della Bellezza abbiamo toccato in bici luoghi meravigliosi della Capitale, scontrandoci anche con situazioni incredibili come quella di via Appia Antica in balia di centinaia di macchine che sfrecciano nonostante l'ordinanza domenicale di chiusura al traffico, in assenza di qualsiasi controllo -afferma Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio-. Pare potrebbe essere colpa dei tagli e della mancanza di soldi, se così fosse sarebbe davvero grave, ne chiederemo conto al Municipio e al Comune nelle prossime ore. Non si può tagliare sull'Appia Antica, uno dei più bei luoghi al mondo, che romani e turisti devono potersi godere a piedi e in bici.”
Ad attendere la Pedalata ai Fori c’era anche un’altra festa, quella di Porto l’Orto a Lampedusa, iniziativa nata da un’idea dell’associazione Terra e da Legambiente Lampedusa con l’intento di far conoscere a tutta la penisola il progetto di realizzazione di orti condivisi nell’isola di Lampedusa. Grazie all’agricoltura sarebbe infatti possibile dare lavoro a decina di migranti ed a rendere possibile l’integrazione con il resto della popolazione.
Durante la giornata si sono quindi alternati musicisti di strada e degustazioni ed a rapire l’attenzione è stato il grande palco a pedali alimentato dalle gambe di 100 volontari i cui muscoli hanno consentito ai Tetes de Bois, al Muro del Canto & Assalti Frontali, a Popucià e ai Bamboo di esibirsi senza inquinare.