Contestato il piano led “Troppa luce nelle vie un danno alla salute”
"Il progetto del Comune di installare i led in 140mila punti luce cittadini è da rivedere. A sostenerlo è l’associazione CieloBuio, che punta il dito contro il piano di Palazzo Marino. Da La Repubblica del 16.04.2014
16 April, 2014
di Luca De Vito
È UNA polemica che sta cominciando a muovere i primi passi, ma che promette di trasformarsi in una battaglia di idee da qui al primo maggio 2015. Sul banco degli imputati c’è l’intenzione da parte del Comune (e di A2a) di trasformare Milano nella prima città completamente illuminata dai led: entro l’Expo 140mila vecchie luci dei lampioni saranno sostituite dalle nuove lampadine, con un risparmio considerevole — assicurano da Palazzo Marino — e con un netto miglioramento dell’efficienza del sistema di illuminazione cittadina. Un progetto ambizioso che però ha già generato le prime critiche. A chiedere una marcia indietro è l’associazione Cielobuio, da sempre in prima linea contro
l’inquinamento luminoso nelle città: «Le luci che si è previsto di installare sono troppo forti, possono creare problemi di salute e non porteranno a un vero risparmio energetico».
Il progetto di Palazzo Marino non è ancora stato presentato nel dettaglio. Ma quello che è già noto è che l’80 per cento delle vecchie lampade sarà sostituito da dispositivi a led (light emitting diode) entro il 30 aprile 2015, mentre la parte restante verrà completata durante i sei mesi dell’Expo. Il risparmio quantificato dovrebbe portare una riduzione della spesa che, da contratto, passerà dagli attuali 38 milioni ai 29 del 2016. A cui si vanno ad aggiungere minori spese, per quanto riguarda lo smaltimento delle lampadine, più altri fattori, con un conseguente dimezzamento dei costi generali. Ma proprio qui sta uno dei problemi segnalati da Cielobuio: «La tecnologia led, oggi come oggi è molto efficiente — spiega Fabio Falchi presidente dell’associazione — soprattutto quando si utilizza un colore della luce che è sul bianco azzurro, molto freddo, mentre è meno efficiente quando la tonalità è più calda. Il punto però è che la luce fredda va a influire maggiormente sulla nostra salute».
Quindi, se è vero che i led illuminano meglio è altrettanto vero che aumentano l’inquinamento luminoso. E il progetto di sostituzione delle lampade pubbliche (incluse quelle al sodio ad alta pressione) va proprio in questa direzione. «È assolutamente indispensabile che i led che il Comune intende installare abbiano una temperatura di colore più bassa possibile, non maggiore di 3.200 Kelvin
— prosegue Falchi — . Le lampade ad incandescenza, che hanno la miglior resa dei colori, hanno una temperatura di circa 2700 Kelvin e alcuni produttori di apparecchi a led cominciano a proporre soluzioni senza contenuto di radiazione blu, come quelli color ambra, di impatto molto inferiore sull’ambiente e la salute umana».
Anche sul risparmio energetico, poi, ci sono delle obiezioni. I 140mila punti luce di Milano consumano qualcosa come 120 milioni di kilowattora, pari a 205 watt di media per singolo lampione (calcolando un tempo di accensione di 4.200 ore annue). «Ciò porta ad un consumo energetico di 95 kilowatt pro capite, il doppio della media
tedesca e 2,5 volte quella britannica — aggiunge Falchi — . Il punto è che a Milano ci sono troppi punti luce. E se l’intenzione è risparmiare, bisognerebbe rivolgere l’attenzione allo spreco quantitativo di luce. Milano ha un punto luce ogni 9-10 abitanti, a Berlino invece ce n’è uno ogni 16». Senza contare poi che ci sono ancora
troppi apparecchi con lampade a sfera che sono inquinanti perché disperdono la luce verso l’alto.
Il dibattito su questo tema, comunque, è aperto. Se da una parte c’è chi sostiene la necessità di rivedere il piano, dall’altra c’è chi plaude a questa soluzione: «In ogni questione ambientale bisogna soppesare
vantaggi e svantaggi — spiega Maurizio Maugeri, docente di fisica alla Statale di Milano — ma dal mio punto di vista le iniziative che vanno nella direzione di ridurre i consumi sono positive. Se l’installazione dei led porterà un vantaggio economico e una riduzione delle emissioni sono favorevole».