Isola pedonale al Castello, debutto senza disagi. Restano le polemiche
Test, niente caos traffico. Eventi dal 4 maggio in poi. Le critiche: Mingardi, Istituto Bruno Leoni: "Piazza senza attrazioni e negozi". Il comitato Castello: "La sera strade deserte e fuori controllo". Croci: "E' una sfida urbanistica" - da CORRIERE.IT del 23.04.2014
23 April, 2014
di Armando Stella
Il lavoro sporco è delegato agli ausiliari Atm: multe per sosta vietata sulle strisce gialle. Il poliziotto buono veste la divisa del vigile urbano: presidia i confini dell’isola pedonale al Castello, si offre alle domande degli automobilisti, mostre le mappe e li indirizza su strade alternative. Approccio soft: più ufficio informazioni che pattuglione punitivo. Si temeva il collasso di Foro Buonaparte: il traffico all’ora di punta del mattino è «fluido e gestibile». C’è qualche attesa di troppo all’incrocio con via Cusani: «Modificheremo i tempi semaforici per smaltire le code», dicono dal Comune.
Il battesimo del fuoco è rinviato per cause di forza maggiore: la città è ancora semivuota per ferie, i flussi sono scarichi, i mezzi Atm si muovono senza ritardi. L’impatto effettivo del divieto in piazza Castello sarà misurato dopo il ponte del primo maggio. Osserva l’assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: «Abbiamo deciso di partire in questi giorni semi-festivi per consentire ai cittadini di abituarsi alle novità. Questa prima settimana di test ci offre spunti utili per valutare eventuali accorgimenti. In ogni caso piazza Castello ha cessato di essere un parcheggio di autobus». Ma cosa sarà? Il comitato di residenti e negozianti teme «disagi insopportabili», «contraccolpi agli affari» e una «deriva serale sulla sicurezza».
Palazzo Marino promette di rendere «vivi e attrattivi» quei 15 mila metri quadrati senz’auto con feste e arte pubblica. Esempio: sul perimetro della fortezza saranno esposte le installazioni già ammirate alla Fabbrica della Vapore durante il Fuorisalone. La filosofia: «Storia, Expo e design. In piazza Castello s’incontrano la tradizione e il futuro di Milano».
È stata eliminata la segnaletica a terra. Vanno rifatti gli impianti elettrici. Nelle foto ricordo dei turisti ci sono operai che martellano i marciapiedi, ruspe che crepano l’asfalto, semafori spiantati e barriere di moduli bianchi e rossi. Scatto: sono scomparse le auto, ma i pedoni procedono ordinati sulle strisce pedonali. Dettaglio: ecco le prime famigliole in bici. Zoom: i pullman dei turisti hanno sgomberato il paesaggio. Il cantiere dell’isola pedonale - stop alle auto tra via Minghetti e via Quintino Sella, con una nuova corsia riservata ai mezzi pubblici all’imbocco della piazza da viale Gadio - è partito ieri e andrà avanti per qualche giorno. Spesa: 100 mila euro. Il primo atto del nuovo corso arriverà il 4 maggio con il mercatino della Coldiretti. Il 10 maggio: apertura dell’Expo Gate. Il giorno dopo: partenza della pedalata dei 30 mila al Cyclopride Day. A seguire: fiera in stile medievale dell’Unione del Commercio. Roberto Ravani, piuttosto rabbuiato, è il portavoce del comitato Castello: «Abbiamo raccolto più di 800 firme e non ci fermiamo. La sera la strada sarà deserta e fuori controllo». Ribattono da Ciclobby: «Un passo avanti verso una Milano più sostenibile».
Alberto Mingardi, direttore dell’Istituto Bruno Leoni, affida la sua riflessione a Twitter: «Quali musei visiteranno i pedoni? Quali mostre? Quali negozi?». La domanda retorica denuncia la «maggiore criticità» del progetto: «La piazza va creata artificialmente - spiega l’ex assessore Edoardo Croci, promotore dell’ultimo referendum ecologista -. È una sfida, anche se non impossibile. Ma forse era meglio partire dalla pedonalizzazione della Milano romana tra l’Ambrosiana, la Borsa e il Museo Archeologico». Analoga perplessità era già stata espressa da un altro ex assessore, Giorgio Goggi, il riformatore del traffico nell’era Albertini: «Le pedonalizzazioni si fanno dove sono presenti molte attività, pubblici esercizi... Queste, per esempio, erano le caratteristiche di corso Como e corso Garibaldi».