La raccolta differenziata nell'adunata degli Alpini, un resoconto da Pordenone
Era stata annunciata come un evento green l'87esima Adunata degli Alpini, grazie a differenziata, stoviglie compostabili e 100 ragazzi e ragazze per aiutare nella corretta raccolta dei rifiuti. Vediamo come è andata
11 May, 2014
di Luca Nicchi
Dopo aver partecipato alla conferenza stampa di presentazione del 6 maggio, abbiamo voluto tornare a Pordenone per vedere se il miracolo si compiva, se cioè un evento da 400.000 presenze come l’Adunata Nazionale degli Alpini potesse essere davvero “a misura di raccolta differenziata” nei fatti, non nelle intenzioni e nei proclami. A lanciare la sfida di riuscire a gestire correttamente in tre giorni e nel mezzo di un evento enorme per gli standard della città un quantitativo di rifiuti pari alla normale produzione cittadina di un intero mese era stato non a caso il capoluogo di provincia con le migliori performance nazionali di r.d..
Certo la proverbiale disponibilità degli alpini ha aiutato: caso forse unico di connubio tra organizzazione militare ed atteggiamento assolutamente pacifico e pacioso, le “penne nere” hanno dimostrato di avere veramente la volontà e la capacità di onorare l’impegno di lasciare tutto in ordine dopo la baldoria.
I dubbi riguardavano però soprattutto lo svolgimento della manifestazione: chiunque abbia provato a guardare dentro a uno di quei contenitori teoricamente destinati alla raccolta differenziata in una stazione o in un aeroporto, avrà capito che tra il dire e il fare ne passa, soprattutto per assicurare un minimo di qualità al materiale raccolto. Qui in più c’era la difficoltà di assicurare svuotamenti tempestivi in un’area affollatissima e le restrizioni di questura e prefettura in materia di sicurezza.
Non si può dire che qualche inconveniente non si sia registrato: girando per le strade e per gli accampamenti, qualche sbavatura si è vista, ma la “macchina” complessivamente ha retto. La capillare attività di informazione e sensibilizzazione concepita già “a monte” dal gestore del servizio, la società pubblica cittadina GEA, con la collaborazione dei sei consorzi delle filiere degli imballaggi del “Sistema CONAI” (CIAL per l’alluminio, COMIECO per la carta/cartone, COREPLA per la plastica, COREVE per il vetro, RICREA per l’acciaio e RILEGNO per il legno) ha dato i suoi frutti: tutti, sia le migliaia di alpini convenuti su Pordenone sia gli addetti alle attività di ristoro e commerciali che operano nell’ambito della festa, sono sembrati estremamente informati ed attenti. Chi veniva da fuori ha inoltre spesso portato con sé l’abitudine di esperienze di eccellenza nella raccolta differenziata. Lo sforzo è stato grandissimo, tanto che GEA ha dovuto farsi prestare contenitori aggiuntivi da altre aziende della zona, ma alla fin fine ogni flusso di raccolta (il multimateriale “carta/plastica/allumini/acciaio”, il vetro, l’organico e il residuo indifferenziato) ha avuto una sua destinazione certa e chiaramente indicata. Persino per i tappi di sughero delle bottiglie di vino, stappate come sempre numerose un po’ ovunque, è stato pensato un circuito con piccoli contenitori dedicati.
La chiave di volta sono sembrati però essere gli “Angeli del Riciclo”, i 100 giovani appositamente selezionati e formati ( pagati che, oltre a essere assiduamente presente al fianco degli ospiti per spiegare e suggerire cosa fare in materia di rifiuti, sono stati preziosissimi per aiutare gli operatori ecologici. Sia nelle attività di svuotamento dei contenitori, arrivando tempestivamente anche là dove i normali mezzi non riuscivano ad arrivare, magari usando una cariola o un carrellino a mano, ma anche rimediando “sul posto” a qualche inevitabile errore di conferimento, togliendo cioè i corpi estranee più macroscopici.
Il compenso “al lordo” che ahnno ricevuto è stato di 10 euro all'ora per i 20 Referenti e di € 7,50/ora per i restanti Angeli.
Una bella esperienza, che dimostra che, se pensata “su misura” coinvolgendo davvero tutti gli attori e dotata di strumenti adeguati, dalle attrezzature ai supporti informativi “attivi” come appunto gli “Angeli del Riciclo”, la raccolta differenziata è possibile anche in contesti difficili ed atipici. Un’ottima occasione di studio per le così dette “raccolte on the go”, come vengono definite nel mondo anglosassone le raccolte fatte al di fuori del contesto domestico. Non per niente accanto a GEA hanno voluto impegnarsi e partecipare a questo “cantiere” sia CONAI, che elaborerà tutti i dati dei quantitativi raccolti, della loro qualità e delle relative destinazioni per misurare con un “contatore ambientale” gli impatti ambientali e i risparmi di emissioni, acqua, energia, ecc., sia i sei Consorzi delle filiere degli imballaggi, che hanno supportato le attività di informazione e sensibilizzazione. E non a caso tutti insieme hanno voluto inserire questa prima “adunata a basso impatto” tra le attività del primo “Let’s Clean Up Europe Day” voluto proprio per il 10 maggio dall’Unione Europea e fatto proprio per l’Italia dal Ministero dell’Ambiente.