Arresti per EXPO, Legambiente: "Selezionare le opere necessarie e rinviare le altre"
Arresti per appalti EXPO, la posizione di Legambiente. No all'allentamento dei controlli e selezionare le opere davvero necessarie alla riuscita di EXPO, rinviando le altre a dopo l'evento. "A partire dalla Pedemontana, la più controversa e costosa di tutte"
12 May, 2014
Dopo i clamorosi arresti legati agli appalti EXPO, si è pubblicamente espressa Legambiente, con un comunicato stampa e la posizione di Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale dell'associazione ambientalista.
“Non passa giorno che il tema della legalità non emerga in tutte le sue declinazioni per l'Expo, con le cifre da capogiro delle opere connesse: bisognerebbe essere molto ingenui per non darlo per scontato e molto superficiali per pensare di velocizzare i cantieri semplicemente abbassando l'asticella dei controlli”, ha dichiarato Vittorio Cogliati Dezza, in merito agli arresti sui presunti episodi di turbativa d'asta e corruzione legati a Expo.
“L'Italia è sotto i riflettori e non può permettersi di offrire al mondo l'immagine peggiore di un Paese in cui corruzione, malaffare e criminalità organizzata tengono in pugno l'economia e la società. Bene l'azione tempestiva della magistratura e delle forze di polizia, ma non allentiamo i controlli”.
Secondo Legambiente si sta verificando quello che ormai da tempo era previsto: una pessima programmazione dei progetti e delle opere che ha portato a ridosso dell'evento gran parte delle realizzazioni, facendo saltare così controlli e verifiche di legalità.
“Gli arresti odierni, dopo il turbine su Infrastrutture Lombarde, sono inquietanti perché confermano che la rete criminale e del malaffare ha canali di facile accesso anche al cuore della società Expo - ha dichiara Damiano Di Simine, presidente di Legambiente Lombardia. Diciamo no a scorciatoie che fanno solo il gioco di corrotti e malavitosi, piuttosto si operi una selezione delle opere davvero necessarie all'evento, così da poter concentrare i controlli, rinviando al dopo Expo una riprogrammazione delle tante opere infrastrutturali connesse che stanno nel dossier Expo, ma che all'evento non aggiungono nulla o quasi”.
Legambiente annuncia inoltre che nei prossimi giorni elaborerà la lista delle opere che non servono all'evento, in cui rientra senza dubbio l'infrastruttura più grande, e ritenuta "più controversa e costosa di tutte", ovvero l'autostrada Pedemontana.
Sempre riguardo strade ed autostrade nella lista delle opere stilata nel 2008 dal DPCM Expo, Legambiente ha fortemente contestato anche la Brebemi, la Rho-Monza e il collegamento A8-Molino Dorino.