Cascina Quadrilatero, nasce l’orto urbano nel cuore di Torino
Un orto urbano aperto a tutti e per tutti, nel cuore della movida torinese. Coltivare frutta, verdura e ortaggi di stagione in pieno centro a Torino è possibile e presto diventerà realtà, grazie al progetto “Cascina Quadrilatero” che sorgerà proprio nel giardino di piazza Emanuele Filiberto, fino a ieri chiuso con un catenaccio e utilizzato come triste ritrovo dai tossicodipendenti - da Nuova Società del 27.05.2014
28 May, 2014
Un orto urbano aperto a tutti e per tutti, nel cuore della movida torinese. Coltivare frutta, verdura e ortaggi di stagione in pieno centro a Torino è possibile e presto diventerà realtà, grazie al progetto “Cascina Quadrilatero” che sorgerà proprio nel giardino di piazza Emanuele Filiberto, fino a ieri chiuso con un catenaccio e utilizzato come triste ritrovo dai tossicodipendenti. Non solo. Le zucchine e la menta dell’orto saranno il trampolino di lancio per un nuovo modo di vivere la notte sotto la mole: cocktail, ma anche cultura e amore per l’ambiente.
Il progetto, che sarà inaugurato a giugno, nasce dall’intenzione di rivalorizzare l’area verde della piazzetta sopra i parcheggi, da anni abbandonata al proprio destino. Un cancello e un lucchetto non sono bastati per evitare che quest’ “isola” diventasse una sorta di sala del buco a cielo aperto. Come se non bastasse una giungla di erbacee evidenziavano lo stato di abbandono che stava rischiando di diventare cronico. Un’area comunale in concessione ad un privato, il gruppo De Giuli, proprietario anche del noto ristorante Tre Galli. L’idea arriva dall’incontro tra De Giuli, alcuni gestori dei locali e la Coldiretti che si incaricherà dei costi di realizzazione. Paolo Marengo della Coldiretti di Torino spiega: «C’era il desiderio di riqualificare il giardino di piazza Filiberto, così davanti ad un caffè con Riccardo De Giuli e Andrea Tortorella, il gestore del Pastis, abbiamo deciso di dare vita a quella che si chiamerà “Cascina Quadrilatero”. In questo modo – continua Marengo – sarà possibile unire movida e cultura». In sostanza tolte siringhe, cocci ed erbacce verranno piantate frutta e verdura. Senza dimenticare le erbe aromatiche.
Insomma un orto urbano a tutti gli effetti per un esperimento che coinvolgerà gli abitanti della zona oltre ad un gran numero di ristoratori e che ha trovato l’appoggio e la collaborazione dell’assessore del Lavoro Domenico Mangone e l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta che spiega: «Cascina Quadrilatero è un progetto coerente con la strada intrapresa dalla città che da anni cerca di unire urbano e sociale. Gli orti cittadini a Torino attualmente sono 400, ma grazie alle opere agricole intraprese dall’amministrazione, abbiamo calcolato che entro il 2020 arriveranno a 2.000».
Davide Almondo, addetto alla pulizia del giardino che già si occupa degli orti cittadini di Venaria e di Borgaro racconta: «Verranno piantate dalle zucchine alle erbe aromatiche che i ristoratori potranno usare per cucinare o fare cocktail e per tre giorni alla settimana tutto il giorno, chiunque potrà usufruire dei prodotti dell’orto. L’accesso sarà inoltre garantito anche ai disabili che potranno dedicarsi all’orto grazie a delle strutture studiate per le sedie a rotelle».
La Cascina Quadrilatero sarà aperta anche agli studenti che durante la settimana potranno fare delle gite e imparare come prendersi cura di un orto partendo dalle cose che sembrano più scontate, come ad esempio cogliere un ortaggio senza strapparlo.
Ma le novità non finiscono qui. Tutti i mercoledì, i banchi del mercato bio che si tiene nei giardini la Marmora si trasferiranno in piazza Filiberto e venderanno anche i prodotti raccolti dall’orto del quadrilatero e la sera, nei locali che hanno aderito al progetto, ci sarà il menù del giorno con piatto e cocktail abbinato, tutto realizzato con il raccolto di Cascina Quadrilatero.
Andrea Tortorella del Pastis commenta entusiasta: «Un occasione per dare un nuovo slancio alla zona conosciuta solo per la vita notturna, ma presto potrà tornare alla vitalità del giorno portando ossigeno alle botteghe che stanno chiudendo, dal macellaio al panettiere. Inoltre, con questa iniziativa la piazza potrebbe tornare ad essere quella che era un tempo, ovvero una continuazione di Porta Palazzo».