Giardini Reali, il Consiglio congela il posteggio interrato
- da La Repubblica (Torino) del 12.06.2014
12 June, 2014
di Gabriele Guccione
SCAVAREsotto i Giardini Reali un parcheggio di tre piani non è un’operazione che si fa a cuor leggero, tanto meno segando una decina di alberi che, anche se non sono monumentali, hanno pur sempre mezzo secolo di vita e donano una loro parte di ombra. Di fronte al prato che, secondo il piano anticipato ad aprile da Repubblica, dovrà essere trasformato, insieme al piazzale dell’auditorium Rai, in un silos multipiano sotterraneo, i consiglieri comunali hanno concordato di rivedere i confini del progetto per non mettere a repentaglio un luogo delicato come quello, all’angolo tra corso San Maurizio e via Rossini.
Il parcheggio fa parte del «pia- no di valorizzazione» che prevede il passaggio di proprietà di tutta la parte bassa dei Giardini Reali dal Demanio al Comune, e che comprende anche la trasformazione di due delle palazzine di corso San Maurizio in un centro accoglienza e in un punto ristoro per il Polo Reale, oltre alla realizzazione di una serra per le piante ornamentali della città. Il tutto doveva essere approvato lunedì in Sala Rossa, ma non si è fatto in tempo. E adesso, dopo il sopralluogo di ieri delle commissioni Ambiente e Urbanistica, durante il quale ci si aspettava una «incursione» degli occupanti della Cavallerizza, mai arrivata (del resto i capigruppo li incontreranno domani), il progetconfini to messo a punto con lavoro certosino dalla direzione Patrimonio sarà momentaneamente sospeso. Tutti i consiglieri, o quasi, hanno concordato che c’è da trovare un modo per mitigare l’impatto del parcheggio da 350 posti, di cui il 40 per cento a servizio dei futuri residenti della Cavallerizza. D’accordo il Pd, con il capogruppo Michele Paolino («I vanno ridisegnati»), il vice Guido Alunno e Laura Onofri, anche se Giusi La Ganga avverte: «L’importante è non mettere a repentaglio la restituzione dei Giardini alla città». D’accordo Marco Grimaldi di Sel: «Serve una soluzione più soft che occupi di più lo spiazzo dell’auditorium e di meno la parte verde». Se ne discuterà presto con i tecnici. Il problema da superare è che l’accordo, che comprende tra l’altro il parcheggio voluto dalla città e autorizzato dall’allora soprintendente Papotti, è già stato approvato dal Ministero; cambiare adesso le carte in tavola potrebbe risultare difficile.