Coldiretti: 150 ettari di “zona morta” tra i lavori TAV e BreBeMi
Coldiretti denuncia il problema dei campi rimasti inutilizzabili, tra i due tracciati, quello TAV e quello dell'autostrada BreBeMi. Gli agricoltori chiedono indennizzi anche per gli espropri legati alla Tem (Tangenziale esterna est). Sarebbero 1650 gli ettari di suolo consumati per le varie infrastrutture lombarde in opera
13 June, 2014
Per Coldiretti è il limbo della “zona morta”, un’area di 150 ettari, o 1.500.000 metri quadrati se preferite, di terreni agricoli, rimasti incastrati lungo la direttrice Milano-Bergamo-Brescia, a causa dei cantieri TAV (il tratto dell’Alta Velocità ferroviaria tra Milano a Bergamo) e della nuova autostrada BreBeMi.
Una fascia di campi intrappolati fra le due grandi opere che non sarebbero più utilizzabili o accessibili in alcun modo, tant'è che gli agricoltori vogliono chiedere i danni. Tav e Brebemi – spiega Coldiretti Lombardia - non hanno ancora deciso chi, fra loro due, debba mettere per primo mano al portafogli visto che ognuno ha competenza su metà della “zona morta”, un’area grande come cento volte la Basilica di San Pietro o come 128 volte il Duomo di Milano.
La denuncia di Coldiretti Lombardia arriva insieme all’informazione sulla trattativa in corso tra gli agricoltori del territorio e le società che gestiscono la TEEM o TEM, la nuova tangenziale esterna est Milano. Dopo mesi di stallo infatti, il 24 giugno, si terrà un vertice al quale parteciperanno Regione Lombardia, Coldiretti Lombardia, TE Spa e la società costruttrice CCT e altre organizzazioni agricole. Lo scopo è trovare un’intesa per le valutazioni degli espropri dei terreni agricoli. Espropri che nel frattempo sono proseguiti di pari passo con la costruzione dell’opera.
“Gli agricoltori non sono degli irresponsabili che si oppongono a prescindere a opere definite di pubblica utilità – spiega Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – ma non vogliono neppure essere dei martiri delle infrastrutture. Visto che portare via il terreno significa amputare pezzi di azienda e togliere lavoro, chiediamo solo che ci sia un equo e rapido risarcimento, principio di basilare buonsenso accettato anche da tutta la giurisprudenza”.
Infine, secondo i dati del Centro di ricerca sul consumo di suolo di Coldiretti, per le grandi opere, dalla Pedemontana alla Teem, dalla Brebemi alla Statale 38, saranno usati quasi 16 milioni e mezzo di metri quadrati (1650 ettari) di cui la metà proprio per Brebemi e Teem.