“Giardini in Transito”, quando la cura del verde e della terra è sinonimo di impegno sociale
Abbiamo intervistato Matteo Manca, Delegato FAI Milano e Presidente del Consiglio Direttivo dell’Associazione “Giardini in transito” che gestisce il Giardino Comunitario di viale Montello, da ottobre 2013 intitolato a Lea Garofalo, la testimone di giustizia uccisa dalla ‘ndrangheta nel 2009
16 June, 2014
di Aglaia Zannetti
Matteo, come e quando nasce l’idea e l’esperienza di Giardini in Transito ?
Nel 2010 io e Camilla Peluso della Piccola Scuola di Circo, Marco Sessa e Giulia Uva dell’Atelier Verdure, Andrea Trucillo e Michele Alberti dello studio Blulab Building Landscape Architecture abbiamo pensato di far vivere questo spazio verde di viale Montello (all'angolo con p.le Baiamonti) e di restituirlo al quartiere e alla comunità: la Piccola Scuola di Circo, infatti, che lì aveva il suo tendone dal 2002, era stata costretta a lasciare lo spazio per via di un progetto per la realizzazione di un parcheggio multi piano. Ci siamo subito messi in moto per scongiurare questo pericolo e anche grazie all’aiuto e sostegno pratico di Milly Moratti e Vivai Borromeo abbiamo cominciato a riqualificare l’area costruendo una passerella, alcune panchine e le vasche per fiori e orticelli, in totale assenza di finanziamenti e fondi a disposizione, partendo dalle piccole cose. Questo accadeva nella primavera del 2011. Il 26 maggio di quell’anno abbiamo inaugurato l’area con una grande festa di quartiere cui sono seguiti alcuni mesi di inattività fino al marzo del 2012 quando abbiamo chiesto e ottenuto dal Settore Sport del Comune di Milano il comodato d’uso gratuito per un anno, costituendoci come Associazione Giardini in Transito.
Da allora il giardino è diventato "condiviso", un luogo vivo di scambio per i cittadini che vi partecipano attivamente contribuendo all'opera iniziata e portata avanti dai volontari, uno spazio di condivisione del tempo e delle attività legate al giardinaggio e a attività di tipo sociale e artistico per ragazzi e bambini.
Che tipo di accordo avete attualmente e quali sono le eventuali criticità?
A maggio del 2013 l’Associazione ha firmato la nuova convenzione per i giardini condivisi con il Consiglio di Zona 1, rinnovata poi a giugno 2014: lo spirito di questo accordo è proprio quello di una gestione e della cura del verde da parte dei cittadini e dei volontari. Pur in assenza di fondi messi a disposizione del Giardino, abbiamo in ogni caso posto il problema dell’assenza dell’allaccio dell’acqua (sino ad oggi ci siamo appoggiati ad un benzinaio vicino) e dell’elettricità, chiedendo al CDZ di provvedere alla derattizzazione e disinfestazione del Giardino dalla zanzare, così come previsto per qualsiasi area verde della città.
Com'è organizzata l’attività quotidiana per ciò che concerne gli spazi dedicati all’orto condiviso? Che tipo di coltivazioni avete e chi ci lavora?
Le piccole vasche che contengono fiori, erbe e pianticelle aromatiche e piccoli ortaggi, sono curate dai volontari e dagli abitanti del quartiere e vengono utilizzate anche per i laboratori e le feste per i bambini. Recentemente una coppia di anziani del quartiere ha creato un piccolo orto condiviso che viene coltivato da loro e i cui frutti vengono condivisi, appunto, con altri cittadini. Negli ultimi mesi, inoltre, siamo entrati in contatto con il Centro psichiatrico diurno Procaccini 14 (legato all’Ospedale Fatebenefratelli) che porta alcuni suoi pazienti a fare attività negli orti a scopo terapeutico e abbiamo stipulato una convenzione con l’UEPE (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) che, a scopo di reinserimento, manda alcuni giovani che devono scontare la loro pena per piccoli reati al di fuori del carcere che si occupano della cura dell’orto e del verde comune.
Avete anche alberi da frutto?
Esistono degli alberi da frutto spontanei come un grosso fico e un pruno. Noi abbiamo piantato dei nespoli …anche se ci metteranno un po’ a crescere e dare i loro frutti!
Siete in rete con le altre realtà milanesi di giardini e orti condivisi?
Si, certamente, si tratta di una collaborazione del tutto spontanea sia per quanto riguarda eventuali richieste di aiuto, collaborazione e scambio per le piccole cose quotidiane, sia per l’organizzazione di feste, eventi e incontri come possono essere i laboratori di orticoltura e giardinaggio.
Siamo in contatto, ad esempio, con Giambellitaly, il Giardino degli Aromi dell’ex ospedale Pini, Isola Pepe Verde, Libere Rape Metropolitane. Il prossimo 26 giugno faremo un Ciclo Aperitivo (ancora non è segnalato sul nostro sito) e inizierà una collaborazione fissa, di due giorni alla settimana, con Ciclofficina sociale, dove verranno coinvolti soggetti che vivono un disagio, sociale o psichico.
Mi preme sottolineare un’altra importante conquista poiché, dopo tre anni, siamo finalmente riusciti a coinvolgere la comunità cinese di Paolo Sarpi, entrando in contatto con l’Associazione italo-cinese Diamoci la mano: alcuni ragazzi cinesi accompagnati dal Maestro Li parteciperanno alle attività di giardinaggio e di semina negli orti , istituendo una sorta di “chinese corner” dove si svolgeranno altre attività simili da loro proposte.
Infine, una collaborazione di cui andiamo molto fieri è quella con Libera (Associazione nata il 25 marzo 1995 con l'intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia, NdR). Giardini in Transito sono stati infatti intitolati, con l’affissione di una targa commemorativa il giorno del suo funerale e la creazione di un"aiuola della legalità", alla collaboratrice di giustizia, assassinata dalla ‘ndrangheta, Lea Garofalo, la cui ultima abitazione fu proprio qui di fronte, in viale Montello.
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