Tassametri finti, lavoratori sfruttati e auto non assicurate: le accuse dei taxisti milanesi a UBER
Alla Commissione a Palazzo Marino, audizione dei taxisti che lanciano ancora accuse ad UBER. “Usano tassametri finti, sfruttano i lavoratori, non pagano le tasse e le loro auto non sono assicurate”. Scontro sul bando del Comune per il numero unico taxi, andato deserto. Maran: sarebbe stata un’arma in più per i taxi, ma alcune sigle l'hanno osteggiato
17 June, 2014
Affollata Commissione Consiliare congiunta oggi a Palazzo Marino, presieduta dai Consiglieri Monguzzi e Grassi, con l’assessore Pierfrancesco Maran a rispondere alle categorie dei taxisti presenti e a spiegare le possibili strategie di contenimento del Comune, nei confronti di UBER e della sua applicazione per telefonini, che mette in rete le auto a noleggio con conducente (Ncc), creando di fatto un servizio taxi alternativo.
Il mondo dei taxi continua a lanciare accuse di scorrettezza e concorrenza sleale alla rete di UBER - “Usano tassametri finti o non controllabili, sfruttano i lavoratori, non pagano le tasse e le loro auto non sono assicurate in caso di incidente” - con un’insofferenza accresciutasi, dopo che la startup californiana ha diffuso la nuova app UberPop – definita addirittura “illegale” dal Ministro dei Trasporti Lupi – che permetterebbe a qualsiasi cittadino di improvvisarsi taxista, con la propria auto privata. Il Comune è stato ancora sollecitato ad applicare le regole e sanzionare le modalità illecite di svolgimento del servizio, dei conducenti UBER.
Maran ha nuovamente ribadito che il “problema UBER” e quello più ampio della regolamentazione di ogni forma di Noleggio con conducente (Ncc) è ormai una questione internazionale, confermata dal recente sciopero in 20 città europee, e che in Italia solo un intervento legislativo nazionale può affrontare davvero il problema. Al momento in Italia non esisterebbe una legge che vieti specificamente l’intermediazione di manodopera (che di fatto si attua con UBER) e la legge quadro in materia (21/92, sul “trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea”), si rivelerebbe oggi ancor più lacunosa, non avendo previsto l’attuale “rivoluzione tecnologica” in atto nella mobilità urbana. Come Comune non abbiamo gli strumenti giusti per intervenire – ha aggiunto Maran – “tant’è che la questione è sul tavolo del Ministro dei Trasporti. Quando sanzioniamo possiamo colpire il singolo, ma non il sistema Uber”. Diverso sarebbe il problema dei tassisti abusivi, che la legge permette di reprimere, stante la diretta violazione dell’art. 86 del Codice della Strada (Servizio di piazza con autovetture con conducente o taxi).
Maran ha replicato invece alla versione data da alcuni rappresentanti dei tassisti sulla vicenda del bando comunale per il numero unico di chiamata taxi, scaduto senza assegnazioni qualche giorno fa. “Non è andato deserto, ma è stato purtroppo osteggiato da alcuni radiotaxi che lo temevano, anche con ricorsi al TAR”.
Il bando comunale riguardava l’“implementazione di un sistema software per l’attivazione di un numero unico comunale di chiamata taxi”, in grado di ricevere la telefonata e individuare in automatico il taxi più vicino, attraverso la geolocalizzazione. Secondo il Comune “un bando possibile dopo avere messo a bilancio il denaro necessario, oltre 700 mila euro in cinque anni”, che però ora sarebbe rimandato e rischierebbe di non vedere il servizio in funzione prima del 2015.
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