Energia, "consumi in calo più del Pil". Cresce la morosità di imprese e famiglie
La relazione dell'Autorità al Parlamento: nel 2013 i consumi di gas sono scesi al livello del 1999, per quelli elettrici -3,4%. Il presidente Bortoni chiede di semplificare le procedure per fronteggiare la "povertà energetica". Bene il taglio del 10% ai costi per le Pmi, ma preoccupano ancora i prezzi alti finali. Per le rinnovabili 12 miliardi in bolletta - da La Repubblica.it del 19.06.2014
19 June, 2014
di Guido Bortoni
Se lo stato di salute di un Paese si può vedere attraverso la lente dei consumi energetici, la convalescenza dell'Italia è ancora lenta e i sintomi della crisi - presso imprese e famiglie - sono ancora ben presenti.
Consumi elettrici. Nel settore energetico, nel 2013, i consumi elettrici si sono ulteriormente ridotti del 3,4% rispetto a quelli già depressi del 2012, scendendo sotto la soglia dei 300 Twh, "con una contrazione ben maggiore di quella registrata dal Pil nello stesso periodo (-1,9%)". Il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni, ha aperto la sua relazione all'assemblea annuale citando proprio i deboli dati dei consumi che, anche per la domanda di gas, mostrano un calo del 6,5% rispetto al 2012. "Una preoccupazione, che condividiamo col governo e le istituzioni europee, è quella per i prezzi finali ancora alti in Italia e in crescita in tutta Europa. Sintomo di un sistema - ha aggiunto - non ancora in grado di trasmettere ai consumatori finali i benefici del calo nei mercati all'ingrosso".
Gas. A livello nazionale, i consumi di gas hanno continuato a diminuire (-6,5%), tornando nel 2013 ai valori del 1999-2000. Il calo più evidente è stato nel settore termoelettrico (-5,7%), seguito dal settore industriale (-2,7%, a 14,6 miliardi di m3) e da quello civile (-1,4%, da 31,2 a 30,8 miliardi di m3). Di segno negativo (-10%) anche la produzione nazionale, che ha coperto circa l'11% del fabbisogno
interno, e le importazioni scese dell'8,5% con un calo di 5,8 miliardi di m cubi.
Per effetto del forte calo dei consumi, la dipendenza dell'Italia dal gas è scesa per la prima volta sotto il 90%, all'88,4% (nel 2012 era il 90,4%). In diminuzione soprattutto le importazioni dall'Algeria (-42%, pari a 9 miliardi di metri cubi in meno) per la revisione dei contratti di fornitura con alcuni operatori italiani (Eni, Edison ed Enel) ma anche per l'instabilità del quadro socio-politico nel Nord Africa che ha causato numerose interruzioni dei flussi di gas (e di petrolio) verso l'Italia.
Famiglie e imprese in difficoltà. Le sofferenze correlate alla crisi si sono manifestate "anche nel cosiddetto mercato di massa con un aggravarsi della morosità di imprese e famiglie" nel settore energetico. Il presidente dell'Autorità per l'energia evidenzia la necessità "di stringere selettivamente le maglie della regolazione per tutelare i cittadini in effettivo stato di difficoltà economica ed evitare le 'facili' sospensioni del servizio, contrastando al tempo stesso comportamenti opportunistici". Oltre al problema della morosità, osserva Bortoni, "ne richiamo uno ancora più grave che è quello della povertà energetica. Nel 2013 il numero di famiglie cui sono stati erogati i bonus sociali è stato di oltre 1,5 milioni ma solo il 35% degli aventi diritto fa richiesta". Pertanto Bortoni chiede di semplificare la procedura di richiesta e aumentare gli sconti.
Rinnovabili. Negli ultimi anni il parco di generazione italiano ha cambiato radicalmente struttura con una quota di fonti rinnovabili che, in termini di potenza installata, al termine del 2013, ha superato il 37% del totale: una rivoluzione del mix che può portare a possibili criticità del sistema. Per Bortoni, "la rivoluzione del mix produttivo è ora tale che una quota di circa il 30% della produzione nazionale, quella rinnovabile con costo variabile nullo, offre a zero la vendita della propria energia, pareggiando di fatto la produzione nazionale a gas quanto a volumi prodotti". Bortoni avverte che "il cambiamento del mix produttivo ha inciso sensibilmente non soltanto sui mercati all'ingrosso, ma anche sul funzionamento del servizio di dispacciamento, nonchè sullo sviluppo e sulla gestione delle reti. Tutto ciò - avverte - a rischio di nuove inefficienze e di possibili criticità per la stessa sicurezza del sistema".
Quanto a costi e produzione, tema molto forte a seguito delle proposte di rimodulazione degli incentivi per tagliare del 10% la bolletta delle Pmi (circa la quale Bortoni si è espresso con favore, anche "preoccupano i prezzi finali ancora alti"), nel 2013 la produzione elettrica da rinnovabili è cresciuta del 17%. Ma i costi dell'incentivazione delle fonti rinnovabili sono stati di circa 10,7 miliardi di euro, di cui circa 10 coperti direttamente dalle famiglie italiane tramite la componente A3 della bolletta. Per il 2014, le stime sono di 12,5 miliardi di euro, di cui circa 12 coperti dall'A3.