ForumRifiuti, il 95% degli italiani vuole fare la differenziata
"Gli italiani ed il riciclo dei rifiuti": la ricerca condotta da Lorien Consulting per COOU e Legambiente mostra che dopo il lavoro e la disoccupazione gli italiani sono preoccupati per l'ambiente e l'inquinamento
18 June, 2014
Dopo il lavoro, è l’ambiente il tema che suscita le maggiori apprensioni dei cittadini. In particolare, i rifiuti sono considerati la minaccia più rilevante (72%), mentre la raccolta differenziata è l’argomento ambientale su cui gli italiani si considerano più informati (78%). Minore, ma importante, risulta la consapevolezza relativamente al riciclo dei rifiuti e ai rifiuti diversi dagli urbani: pericolosi, speciali, Raee. Ben il 39% degli intervistati si dichiara informato sui rifiuti pericolosi. Nel complesso, il 95% degli italiani si dichiara disponibile a fare la raccolta differenziata (di qualche genere), convinto - per due terzi - che questi vengano riciclati. La gran parte dei cittadini differenzia vetro, carta, plastica (85%), pile e batterie (79%), umido (78%). Il 66% affida rifiuti pericolosi ad un professionista.
Nel 63% dei casi la raccolta dei rifiuti differenziati avviene nei cassonetti su strada, nel 32% tramite porta a porta. Il 48% ha compreso che il porta porta è vantaggioso, sebbene lo pratichino solo il 32% degli italiani. Il 59% degli intervistati dichiara di utilizzare isole ecologiche.
Sono questi alcuni dei risultati emersi dall’indagine "Gli italiani ed il riciclo dei rifiuti", condotta dall’istituto Lorien Consulting per Consorzio Obbligatorio degli Oli Usati e Legambiente, su un campione di 800 italiani rappresentativi della popolazione maggiorenne nazionale stratificato per sesso, età ed area geografica e 17 opinion leader - in rappresentanza qualificata di media, soggetti intermedi, aziende, istituzioni e politica- che hanno risposto anche su temi più articolati ed approfonditi. La ricerca è stata presentata nell’ambito della seconda giornata della prima conferenza nazionale “Forum Rifiuti: dalle emergenze alle opportunità”, organizzata a Roma da Legambiente, La Nuova Ecologia e Kyoto Club, con la partnership del COOU, Consorzio obbligatorio oli usati.
Rispetto alle preoccupazioni degli italiani, dal 2011 al 2014 il tema della disoccupazione è passato a coinvolgere dal 93 al 96% dei cittadini. Subito dopo viene il tema dell’inquinamento e dell’ambiente: tema che preoccupava il 45% degli italiani nel 2011 e coinvolge ora il 56% degli intervistati (stessa percentuale di italiani preoccupati per la sanità pubblica), percentuale che sale al 65% nel caso degli opinion leader. Lo spreco delle risorse è un argomento ancora molto sentito per 40% degli italiani (erano il 27% 3 anni fa), mentre l’approvvigionamento energetico riguarda il 26% del campione (29% tra gli opinion leader).
Tra i problemi ambientali, quello dei rifiuti è sentito come prioritario dal 72% del campione (la gestione inefficiente preoccupa il 63% degli intervistati, mentre l’enorme quantità di rifiuti domestici prodotti il 52%), e rispetto a questo tema i cittadini nutrono forti aspettative verso le istituzioni ma soprattutto verso il comportamento dei cittadini stessi.
Rispetto ai soggetti che hanno più influenza sulla salvaguardia dell’ambiente, gli intervistati indicano per il 69% (59 tra gli opinion leader) il comportamento individuale dei cittadini stessi, quindi le istituzioni locali (47%, 29 tra gli OL), il Governo nazionale (41%), le associazioni ambientaliste (29%, 35 per gli OL).
Tra i temi ambientali sui quali gli italiani sono più informati troviamo in testa quello della raccolta differenziata dei rifiuti domestici (78%, 41% tra gli OL), seguito dal risparmio sui consumi domestici d’acqua e energia (52%, 47 tra gli OL), dal riciclo dei rifiuti (51%, 65% tra gli OL), dalla gestione dei rifiuti speciali (farmaci e pile), che riguarda il 47% e la gestione dei rifiuti pericolosi (oli usati, batterie…) per il 39% degli intervistati (47% tra gli OL). Le stesse domande rivolte ai sostenitori di associazioni ambientaliste mostrano che questi ultimi sono maggiormente consapevoli rispetto a tutti i temi, e in particolare al riciclo dei rifiuti (66%), gestione degli speciali (63%), gestione dei pericolosi (54%), produzione e utilizzo di prodotti con confezioni a basso impatto (41%).
Tra i comportamenti personali sempre in tema di rifiuti, l’85% degli intervistati separa i rifiuti domestici e fa la raccolta differenziata di vetro, carta e plastica. Il 79% consegna negli appositi contenitori pile, batterie, e farmaci (rifiuti speciali), il 78% separa i rifiuti domestici per umido/organico (alimenti), mentre il 66% affida i rifiuti pericolosi della propria auto a un professionista (oli lubrificanti, batterie al piombo).
Tra i cittadini che fanno la differenziata, il 64% pensa che i materiali differenziati siano avviati al riciclo, il 15% pensa che tutto finisca comunque in discarica, il 7% pensa che finisca tutto nell’inceneritore e il 14% non sa. Il 40% dei cittadini che dichiara di non fare la raccolta differenziata, invece, motiva la scelta con la difficoltà di reperire cassonetti vicino casa (67%), perché è inutile e va tutto in discarica (20%), non interessa (13%), non sa (13%), non ha tempo (7%).
La raccolta differenziata avviene prevalentemente per raccolta stradale (63%),mentre per il 32% viene realizzata la raccolta porta a porta. Tra i due sistemi, quello su strada sembra avere un maggior vantaggio ambientale (48%) mentre quella porta a porta un maggior vantaggio economico. Il 77% degli intervistati dichiara la presenza di isole ecologiche nel proprio comune mentre il 59% dichiara di utilizzarle.