Coldiretti Lombardia: ecco i danni delle nutrie
I danni delle nutrie all'agricoltura, secondo i dati di Coldiretti Lombardia. Mezzo milione di euro, la stima per il 2014. Negli ultimi 5 anni, un incremento del 130%, in quasi tutte le province lombarde. I danni al settore agricolo, soprattutto per le sponde dei canali "trasformate in groviera". Ma non manca chi si adopera in loro difesa
23 June, 2014
Nel 2014 i danni causati dalle nutrie in Lombardia sfioreranno il mezzo milione di euro. La stima è della Coldiretti Lombardia sulla base dei dati di incremento negli ultimi cinque anni: quasi 400 mila euro di danni per il solo nel 2013 con una crescita del 130% dal 2009 a oggi, in particolare nelle zone di Brescia, Cremona, Milano, Lodi, Mantova e Pavia. Il tutto per una popolazione stimata dalla Regione in oltre due milioni di esemplari.
“La situazione – commenta Ettore Prandini, Presidente della Coldiretti Lombardia – sta diventando sempre più grave perché oltre alle nutrie ci sono i cinghiali, i piccioni e i corvi che assaltano i campi appena seminati e le mangiatoie delle stalle. Spesso gli agricoltori scoraggiati dalla frequenza degli attacchi non denunciano neppure più i danni, che sono molto superiori a quelle che mostrano i dati ufficiali”.
Per le nutrie, ad esempio, nel 2009 a Cremona i danni denunciati erano poco più di 7 mila euro e cinque anni dopo si sono moltiplicati per dieci con oltre 76 mila euro, oppure a Brescia erano 23 mila euro e adesso sono quasi quintuplicati con oltre 107 mila euro nel 2013. Ma l’incremento – spiega la Coldiretti su dati della Regione Lombardia – è generalizzato: a Milano si è passati da 82 mila a 113 mila euro, a Lodi da 27.514 a 37.929 euro, a Mantova da 30 mila a 44 mila, a Pavia da 1.500 a più di 15 mila euro. A livello regionale – dice la Coldiretti Lombardia - si è passati da 172 mila euro a oltre 395 mila euro, con una media del 26% all’anno e un incremento globale del 130%.
“Si tratta di un fenomeno endemico che è sempre più difficile tenere sotto controllo – afferma Prandini – non è solo una questione di danni al settore agricolo con in aggiunta le spese per la sistemazione dei canali con sponde trasformate in groviera a causa delle buche delle tane, ma è anche un problema di sicurezza. Ci sono nutrie che arrivano sulle strade e rischiano di provocare incidenti, come è già avvenuto in passato anche con i cinghiali. Insomma, qui non è più solo un problema degli agricoltori, ma di tutto il territorio. Servono interventi incisivi nelle operazioni di contenimento delle popolazioni”.
Ma non tutti sono della stessa opinione. Ecco due link a sostegno della tutela della nutria:
http://www.abolizionecaccia.it/approfondimenti/nocivosaraitu/dossier-nutria.html
http://www.aaeweb.net/sezione_nutrie/nutria_leggende_mifa.pdf