Torino, ecco la "spiaggia dell'amicizia" sulle sponde del Po
A Torino uno spazio condiviso immerso nella natura. Da quattro anni ogni giorno, anche d'inverno, un sessantenne di origini baresi si reca nel parco del Meisino e custodisce una piccola spiaggia, pulisce le acque del fiume Po, crea un luogo d'incontro tra diverse generazioni
16 July, 2014
Immersa nel Parco del Meisino, a Torino, c'è una spiaggia. Una ventina di metri di sabbia sulla sponda del Po, nota a chi frequenta la zona come la “spiaggia dell'amicizia”. Questo nome, che riporta la memoria agli anni dei movimenti hippie, le è stato attribuito da Mario, barese emigrato a Torino negli anni del boom economico, che qualche tempo fa ha iniziato a prendersene cura seguendo un'idea precisa: riqualificare una piccola area sulle sponde del fiume per renderla piacevole e fruibile per chiunque voglia rilassarsi e trascorrere del tempo lontano dal cemento e dal traffico. “È da quattro anni che tutti i giorni vengo qui in bicicletta, – spiega Mario – pulisco la spiaggia e recupero dal fiume i rifiuti che si accumulano, piccoli o grandi che siano. Anche ruote di macchine e camion. Ormai questo piccolo spazio è diventata la mia seconda casa”.
Nella spiaggia, che in passato era totalmente ricoperta da erba incolta e cespugli, tutto sembra pensato come un piccolo “salotto” all'aria aperta: all'ombra di un salice piangente Mario ha realizzato due panche su cui sedersi utilizzando materiali di recupero; in acqua due bastoni fanno da misuratore del livello di altezza del Po; un piccolo ruscello tiene al fresco la frutta e le bevande che i visitatori del luogo portano con sé e, infine, due canne di bambù collocate sulla spiaggia creano delle piacevoli zone d'ombra. Al termine di ogni giornata, verso le otto di sera, prima di ritornare a casa, Mario rastrella la sabbia, ripulendola completamente e rendendola pronta ad accogliere il giorno seguente altri visitatori.
“Dopo una vita da magazziniere, lavoro che amavo, ho deciso di rendere piacevole le mie giornate occupandomi di questo spazio che è un peccato non valorizzare”, racconta circondato da alcuni degli amici che con lui vengono qui a rilassarsi. “Quando abbiamo voglia di un caffè o di pranzare andiamo alla bocciofila, vicina al maneggio, e poi ritorniamo in spiaggia a prendere il sole, guardare gli aironi che nidificano proprio sulla sponda opposta a questa, alcuni pescano, altri leggono. Insomma chiunque può rilassarsi come vuole e rinfrescarsi nelle acque del fiume. E se qualcuno ha con sé di una bici su cui fare piccole riparazioni, io ho gli attrezzi e possiamo lavorarci insieme”.