Grattacielo di Fuksas, "la bonifica era incompleta"
Dall’indagine interna della Regione emerge che il venditore non aveva completato i lavori sull’area del cantiere L'assessore Reschigna replica all’accusa di Fuksas: “Il progetto della nuova sede unica non è stato snaturato”
28 July, 2014
di Alessandro Mondo
Grattacielo della Regione: tutto sotto controllo. In sintesi, è questo il bilancio dell’indagine interna condotta dall’assessorato al Patrimonio sulla sede unica, parallela a quella in corso da parte della Procura regionale della Corte dei Conti: quest’ultima impegnata a chiarire alcune anomalie e il danno erariale eventualmente a carico dell’ente.
La relazione
Ieri, nel corso della prima commissione consiliare, l’assessore Aldo Reschigna - richiesto di chiarimenti dai capigruppo, soprattutto quelli della minoranza -, ha risposto punto per punto. Ai consiglieri e indirettamente a Massimiliano Fuksas, il progettista del grattacielo, preoccupato dalla piega che avrebbero preso i lavori.
«Progetto mantenuto»
La costruzione del palazzo procede senza aver snaturato il progetto di Fuksas, avendolo anzi migliorato, e nel rispetto dei tempi che dovrebbe portare alla conclusione dei lavori entro la metà del 2015, con il trasferimento degli uffici regionali entro la fine dell’anno», ha esordito Reschigna.
«Fuksas d’accordo»
Nulla di cui preoccuparsi, allora? Di sicuro, secondo Reschigna, «tutte le novità introdotte in corso d’opera sono state comunicate a Fuksas e da lui approvate: tecnici del suo studio hanno seguito regolarmente il procedere dei lavori».
I materiali
Vale anche per alcune scelte al vaglio della magistratura: «Nel caso delle modifiche sulle quantità di acciaio e calcestruzzo, entrambi i materiali sono stati incrementati nelle fondamenta, così da irrigidirle e permettere una minore oscillazione sotto le raffiche di vento. Una diversa valutazione intervenuta dall’aver considerato l’andamento climatico negli ultimi 50 anni. Altre intervengono nella realizzazione della copertura di vetro, per semplificare la futura manutenzione, negli interni (ancora oggetto di valutazione), nell’ aggiunta di un impianto fotovoltaico che renderebbe completamente autonoma sul piano energetico la costruzione».
«Bonifiche incomplete»
Interessante il capitolo della bonifica ambientale che, a quanto si apprende, non era stata completata dal venditore dell’area. «Questo ha comportato, da parte del venditore, un pagamento a rate di 6,9 milioni alla Regione, che li ha utilizzati per completare la bonifica - ha aggiunto Reschigna -. Naturalmente questa comunicazione avviene su un piano diverso rispetto all’indagine della Corte dei Conti, su cui non abbiamo notizie».
Le reazioni
Polemico il Movimento 5 Stelle. «Sembrerebbe che il Procuratore Croci sia stato preso da una forma di allucinazione psicotica quando ha rilasciato l’intervista alla Stampa parlando di “grave ed inscusabile negligenza, carenza di controllo politico, uso disinvolto dei soldi pubblici” - attaccano Bono, Bertola e Mighetti -. Alle nostre domande Reschigna s’è schermito, dicendo di non essere in possesso di documenti che attestino la gravità della vicenda dal punto di vista del danno erariale e che quindi non vede necessità di predisporre atti urgenti in tal senso».