Vogliamo la frutta brutta scontata! L'appello su change.org
E' possibile recuperare la frutta "brutta", quella che non ha i requisiti estetici per stare sugli scaffali, e venderla lo stesso, con un forte sconto? In Francia si fa già, Intermarché la vende scontata del 30%. In Italia change.org lancia una petizione. Destinataria la Coop
04 August, 2014
Salviamo e consumiamo la frutta "brutta", ossia quella che non arriva sugli scaffali dei supermercati perché non abbastanza bella, tonda, colorata e magari è un po' sgraziata o ha solo un'ammaccatura.
Questo il senso di una delle petizioni on-line che sta viaggiando su change.org, la piattaforma web nata negli USA nel 2010 che raccoglie e diffonde centinaia di appelli pubblici e battaglie per il cambiamento, a livello mondiale e locale. "Vogliamo la frutta brutta scontata" ha già raccolto migliaia di adesioni; la proposta arriva da Firenze e vorrebbe contrastare quella brutta abitudine di sprecare ogni anno tonnellate di frutta e verdura sana, ma di aspetto "non appetibile".
Chi ha lanciato la petizione informa che la catena francese Intermarché lo fa già da tempo: vende frutta e verdura "brutta" dal punto di vista estetico, ma del tutto sana, a un prezzo scontato del 30%. Un modo per far risparmiare i consumatori in tempi di crisi economica, ma anche un'idea originale e intelligente per combattere lo spreco di cibo.
L'appello è rivolto a Coop, il maggiore gruppo della grande distribuzione italiana, di solito attento a cogliere i suggerimenti dei consumatori rivolti ad un maggiore impegno nella sostenibilità. "Fate come Intermarché e vendete anche voi la frutta brutta ad un prezzo scontato", stanno chiedendo migliaia di cittadini.
Qui si può firmare l'appello.