Spreco di cibo, un'App per contrastarlo
Dal Piemonte al Veneto passando per la Lombardia: ecco alcune app per cellulari e tablet che permettono di contribuire alla lotta allo spreco di cibo grazie all'uso della tecnologia
06 August, 2014
Per ora è un sito web e copre il territorio di Torino, ma il progetto è ambizioso e vuole estendersi anche in altre città italiane. Si chiama lastminutesottocasa ed è stato ideato da Massimo Ivul e Franco Ardito, esperti di informatica e comunicazione.
Come può un sito web essere “complice” nella lotta allo spreco di cibo? In realtà le esperienze di questo tipo non mancano e, anche in Italia, le esigenze concrete dei cittadini riescono a trovare soddisfazione nel web o con la tecnologia. In particolare, quello che lastminutesottocasa fa è mettere in comunicazione i negozianti che a fine giornata si ritrovano con cibo invenduto e che, per questo motivo, venderebbero ad un costo minore per non buttarlo, e cittadini che proprio grazie al costo più basso acquisterebbero il prodotto.
Sulla base dei criteri impostati (la zona e la tipologia di negozi per esempio), gli utenti ricevono una comunicazione in modo da poter raggiungere il negoziante che ha inserito l'offerta e acquistare i suoi prodotti scontati. Con l'Ascom Torino (l'associazione dei commercianti torinesi) nei prossimi mesi il servizio verrà potenziato: l'iniziativa a cui ora aderiscono 50 commercianti, dovrà diffondersi dalla fine di agosto il più possibile, come spiega a La Stampa Maria Luisa Coppa, presidente dell'associazione.
Una formula Win Win Win, come la descrive uno dei due ideatori del progetto: perché a vincere non sono solo i negozianti e gli utenti, ma anche il Pianeta.
Questa l'idea innovativa partita da Torino e pronta per diffondersi in Italia, ma nel resto d'Italia come si combatte lo spreco di cibo con la tecnologia?
In Veneto, per esempio, c'è chi ha inventato un frigorifero virtuale "Ratatouille". L'idea ha vinto il premio HACKathon101 nel marzo 2013 organizzato da Confartigianato Vicenza all’interno della Settimana dell’Artigianato ed è stata sviluppata da quattro ragazzi che riscontrando il reale problema dello spreco del cibo in eccesso hanno deciso di creare una tecnologia a servizio del buon senso e della praticità. Il frigorifero virtuale ratatouille non è altro che un'app che permette di comunicare ai proprio vicini il cibo in eccesso che si è disposti a donare. Attraverso la geolocalizzazione, infatti, chi lo desidera può andare a recuperare il cibo che qualcun altro ha deciso di regalare.
In Lombardia, a Bergamo, è stata presentata un'altra startup contro lo spreco di pane. Si chiama, appunto, Breading ed è, anche in questo caso, un’app che permette ai panifici e ai negozi di alimentari di segnalare il pane che avanza fino a poco prima della chiusura, in modo tale che le strutture caritative possano essere aggiornate sulla possibilità di usufruirne. L'applicazione, disponibile sia per iOS che per Android, è stata ideata da nove ragazzi fra i 24 e i 32 anni delle città di Milano e Bergamo e potrebbe potenziarsi ampliando il sistema di condivisione delle informazioni anche ad altri alimenti in eccesso.
E poi c'è Bring the Food che è un'app sviluppata da due ricercatori della Fondazione Bruno Kessler Aaron Ciaghi e Pietro Benedetto Molino. È stata sperimentata da Fondazione Banco Alimentare onlus e, anche in questo caso, è nata dalla necessità di creare una rete comunicativa tra chi opera nel settore alimentare, dalle realtà più grande fino ai piccoli negozi di quartiere, e le associazioni territoriali che, nel caso specifico, si occupano dei più bisognosi. Chiunque può iscriversi come donatore o come ente beneficiario. È il Banco Alimentare a monitorare le richieste e occuparsi del recupero e della redistribuzione del cibo.