Il costo dei trasporti
"Muoversi in continuazione come delle trottole è davvero un grande risultato in termini di qualità di vita? Questa domanda è tabu, o non politicamente corretta, ma ritengo che sia doveroso provare a rispondere" - da CORRIERE DELLA SERA del 4.09.2014
04 September, 2014
di Francesco Bertolini
Muoversi a Milano è sempre più facile? Non è una domanda semplice, ma è una domanda su cui vale la pena riflettere alla luce di quello che è avvenuto e sta avvenendo in questi ultimi anni. A Milano città il car sharing è ormai una realtà più che consolidata, con tanti operatori che si fanno la guerra sui prezzi, il bike sharing è in continua crescita e si allarga alle periferie e si sta lavorando sulle biciclette a pedalata assistita.
Non solo aumento dell’offerta «al dettaglio» ma anche investimenti sulle infrastrutture per rendere a minore impatto l’offerta; colonnine per la ricarica elettriche sono ormai diffuse in città, nei prossimi giorni sarà inaugurata sulla Milano-Genova la prima super charger, che consentirà la ricarica in pochi minuti.
Tutto bene quindi? La velocità e la possibilità di muoversi sono una delle caratteristiche delle società moderne, e Milano vuole colmare il gap con le altre grandi città europee, sempre prese come riferimento, in questo nostro provincialismo culturale a me sempre incomprensibile, e ce la mette tutta per raggiungere questo obiettivo. Ma muoversi in continuazione come delle trottole è davvero un grande risultato in termini di qualità di vita? Questa domanda è tabu, o non politicamente corretta, ma ritengo che sia doveroso provare a rispondere. C’è un altro punto che nessuno mai affronta quando si parla di servizi per la mobilità; muoversi costa.
Costa il servizio di trasporto urbano, di car sharing, costa il bike sharing, e costano sempre di più i pedaggi autostradali e i biglietti ferroviari. Oggi per andare a Roma in treno ci vogliono tre ore, ma il costo è spesso proibitivo per una larga fetta della popolazione, che non ha quella dannata fretta di raggiungere la capitale, ma ha una dannata relazione con il suo stipendio e il suo portafoglio, che non è cresciuto come il biglietto del treno in questi anni. Stesso ragionamento per le nuove autostrade, dove grandi investimenti, più o meno privati, richiedono pedaggi alti per rientrare, il caso della Brebemi è sotto gli occhi di tutti.
Quindi riassumendo stiamo assistendo a un aumento continuo dei servizi per la mobilità e a una incidenza dei costi per il trasporto sempre più alta per i cittadini. Vi è un unico settore che in questi anni ha visto un calo pesante dei prezzi per il trasporto ed è il settore aereo; oggi andare a Londra o a Berlino può costare come raggiungere l’aeroporto. Aumenta quindi il costo per il trasporto di prossimità, e diminuisce il costo per i collegamenti sulle grandi distanze. Tenuto conto che la stragrande maggioranza della popolazione non va a Giacarta o Los Angeles tutte le settimane, ma si sposta all’interno della propria città o nel raggio di 50/80 km con una frequenza quotidiana, sarebbe interessante valutare l’incidenza del costo per gli spostamenti e la sua evoluzione negli ultimi anni. E per quanto riguarda i benefici di muoversi come una trottola lascio libera la risposta, troppo legata ai sentimenti personali.