People’s Climate March, Kyoto Club: "Serve un accordo globale sul clima nel 2015"
Tutto pronto, a Roma, per la manifestazione in difesa del clima in programma ai Fori Imperiali per il 21 settembre prossimo. Il Kyoto Club chiede una "scossa" alle coscienze dei decisori politici. Annunciata anche l'adesione di Green Italia
17 September, 2014
In occasione del vertice dei capi di stato a New York, e a poco più di un anno dalla Conferenza di Parigi, è in programma anche a Roma la People’s Climate March, una giornata per discutere della questione climatica. Kyoto Club, Legambiente, Italian Climate Network e Power Shift Italia hanno risposto all’appello globale e danno appuntamento alla società civile il 21 settembre a Roma in Via dei Fori Imperiali.
La manifestazione, spiega in particolare il Kyoto Club, arriva in un momento in cui il fronte climatico invia segnali contrastanti, con qualche buona notizia. Dai dati del 6° Low carbon Economy Index del PwC emerge infatti che nel 2013 la riduzione dell’intensità di carbonio (rapporto emissioni di CO2 - PIL), rispetto ai valori dell’anno precedente, è stata pari a 1,2%, con risultati molto diversi tra i vari paesi. Il nostro Paese si colloca sorprendentemente al terzo posto con una riduzione delle emissioni di gas serra pari al 4,8% (riduzione ottenuta grazie alle rinnovabili che in un anno sono cresciute da un valore di 12,8% a 15,5%). Il segnale più forte è dato dall’inversione di tendenza rispetto al passato circa la riduzione dei gas serra da parte dei paesi emergenti che, rispetto ai paesi industrializzati, nel 2013 hanno ridotto l’intensità di carbonio dell’1,7%, contro il limitato 0,2% dei paesi industrializzati.
"L’obiettivo di limitare il riscaldamento globale a 2°C, rispetto ai livelli preindustriali (temperatura media globale), non è cosa di poco conto: si deve de-carbonizzare l’economia cinque volte di più rispetto a quanto avviene oggi, accelerando così la diffusione delle fonti rinnovabili e puntando sull’efficienza energetica – sottolinea Gianni Silvestrini, direttore scientifico di Kyoto Club e QualEnergia e Presidente del Coordinamento FREE. L’Europa dovrà definire obiettivi incisivi per il 2030, come premessa per il raggiungimento nel 2015 di un serio accordo globale sul clima"- continua Silvestrini.
D'altro canto, sottolinea ancora il Kyoto Club, i recenti dati Onu contenuti nel rapporto della World Meteorological Organization (Wmo) dimostrano che il nostro clima sta cambiando, divenendo sempre più estremo, principalmente a causa delle attività umane, come la combustione di carbone fossile.
"Il nostro Paese e l’Europa tutta dovranno porre rimedio a questa situazione in tempi brevi, intensificando l’utilizzo delle energie rinnovabili, migliorando sensibilmente l’efficienza energetica e fissando, durante il prossimo vertice europeo di Ottobre che si terrà sotto la presidenza italiana, tre targets vincolanti al 2030: riduzione della CO2, rinnovabili ed efficienza energetica, dichiara Francesco Ferrante, Vice Presidente di Kyoto Club.
Il 21 settembre a Roma, in via dei Fori Imperiali, l’evento "NEW YORK chiama ROMA", l’iniziativa del Coordinamento Power Shift Italia, promossa e organizzata dall’Italian Climate Network, Legambiente e Kyoto Club, in collaborazione con Avaaz Italia e con l’adesione di più di 20 organizzazioni che hanno già risposto all’appello per il clima. Una giornata in cui la società civile di tutto il Pianeta scenderà in piazza per far sentire forte la propria voce e scuotere le coscienze dei decisori politici.
Anche Green Italia, intanto, ha annunciato la propria adesione alla People’s Climate March. "Con il ‘governo fossile’ Renzi che si appresta a inaugurare una insensata politica energetica all’insegna della ‘trivella libera’, l’impegno per combattere la crisi ripensando la nostra economia in chiave più green deve essere ancora più forte, nella consapevolezza che estrarre quel poco di petrolio in Italia conviene solo alle lobby degli idrocarburi, e che le sfide ambientali e climatiche del prossimo futuro passano per l’energia rinnovabile e l’efficienza energetica- ha dichiarato Annalisa Corrado, portavoce nazionale del movimento - La quantità di petrolio presente in Italia è risibile sulla scala mondiale e andrebbe a esaurirsi nel giro di pochissimi anni, mentre già oggi l’energia fotovoltaica prodotta nel nostro Paese pone l’Italia al secondo posto al mondo tra i produttori di energia solare. C’è per fortuna un’Italia che ha già puntato sull’economia verde, e grazie alla quale sono stati creati 3 milioni di green jobs, e che ha avviato un percorso economico virtuoso grazie al quale sono stati ridotti i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie”.
“Tentennare sulla proroga dell’ecobonus, puntare sul trasporto su gomma e su nuove e inutili autostrade, incentrare la politica energetica sui combustibili fossili, fa del governo Renzi un campione di scelte retrograde e miopi, perché i paesi che spesso vengono citati come riferimento vanno in direzione opposta, consapevoli che e' un’opportunità economica muoversi verso un'economia a basse emissioni di Co2” – ha aggiunto Corrado.