Ripristino Conche dei Navigli Viarenna e Incoronata: l'unica nuova acqua che vedremo per EXPO?
Il Comune ha fatto il primo passo mettendo in bilancio il ripristino delle due vecchie conche dei Navigli. Stanziati 15 milioni per le Conche Incoronata e Viarenna, ma sarà molto difficile riavere questi specchi d'acqua attivi per EXPO. Lo conferma Roberto Biscardini, consigliere che da anni si batte per la riapertura di tutti i Navigli
25 September, 2014
A fine luglio la Giunta del Comune di Milano ha deliberato il primo stanziamento per l'operazione "Conche dei Navigli", la riattivazione di due siti "acquatici" storici di Milano - ma che probabilmente la maggior parte dei milanesi non conoscono: la Conca Incoronata, alla fine di via M. Gioia, dove inizia via San Marco; la forse meno sconosciuta Conca di Viarenna, alle spalle di via D'Annunzio e ad un tiro di schioppo dalla Darsena, (tant'è che qui il progetto prevede anche il collegamento acquatico tra la Conca e la Nuova Darsena).
I primi investimenti approvati dal Comune non sono bazzecole, 3,2 milioni di euro per la Conca Incoronata e 12 milioni circa per la Conca di Viarenna, quella un po' più complicata da ripristinare. Il problema è che quella che sembrava essere - insieme alla Nuova Darsena - forse l'unica altra riapertura delle antiche acque milanesi per EXPO, molto probabilmente non avverrà in tempo per l'1 maggio 2015 (l'inizio di EXPO) e forse nemmeno per il suo termine (31 ottobre). Anche qui, infatti, si sono accumulati troppi ritardi.
Ce l'ha confermato Roberto Biscardini, consigliere del Comune di Milano e storico attivista della riapertura dei Navigli milanesi, tanto da avere fondato l'Associazione "Riaprire i Navigli", punto di riferimento per coloro che ancora credono che questo "sogno" possa avverarsi, non certo per EXPO, ma magari tra qualche anno.
Roberto Biscardini conferma che le delibere di Giunta Comunale del 18 luglio sono comunque un passo avanti, anche se non c'è ancora una "data inizio lavori". "Il buon risultato è vedere quei soldi messi a bilancio; l'amarezza è che difficilmente si farà in tempo a ridare ai milanesi le Conche dell'Incoronata e di Viarenna, con l'acqua corrente, in tempo per EXPO. Anche perché il Comune vorrebbe evitare cantieri che rischierebbero di essere ancora aperti durante l'Esposizione Univerale".
Biscardini conferma comunque che "Riaprire i Navigli" sta continuando anche la sua storica battaglia, a prescindere dai tempi di EXPO: riaprire tutti i Navigli interrati di Milano, rendere completamente navigabili gli attuali (Grande, Pavese e Martesana) e un'ultima battaglia, che probabilmente servirà non solo per ridare bellezza alla città, ma anche per ridurre i rischi di calamità naturali, così aumentati in quest'ultima estate: separare il Seveso dal Naviglio Martesana, poiché i due canali sotterranei si uniscono all'altezza di via M.Gioia/via Carissimi e secondo molti tecnici anche questo è uno dei fattori che aumentano il rischio di piena del Seveso. "Sarebbero 20 milioni di euro in più, rispetto alle stime di oltre 100 milioni di euro degli ultimi progetti di sistemazione del Seveso (vasche di laminazione, ecc), ma assurdo non farlo. Le acque del Seveso che si uniscono al Naviglio Martesana sotto M. Gioia, costituiscono comunque un fattore di rischio. Parliamo di ribacinizzazione del Seveso, ossia ridare al fiume il suo originario bacino".
Comunque, il prossimo appuntamento dell'Associazione "Riaprire i Navigli" sarà proprio alla Conca dell'Incoronata, per il 12 ottobre, per tenere viva la speranza di potere ridare le Conche ai milanesi il prima possibile.