Secondo incontro “Frutta urbana a Milano”
Milano guarda a Roma dove il progetto “Frutta urbana”, coordinato da Michela Pasquali, sta disegnando una città i cui sia possibile raccogliere e distribuire la frutta urbana, contro lo spreco e per una metropoli più attenta alla valorizzazione di un vero e proprio patrimonio “dimenticato”
02 October, 2014
di Aglaia Zannetti
Si è svolto a Milano presso il Consiglio di Zona 1, ospiti di Elena Grandi, Presidente della Commissione Verde Ambiente Demanio Casa di Zona 1, il secondo incontro (dopo quello del 23 luglio scorso) organizzato da Eco dalle Città per discutere della possibilità di estendere anche alla città di Milano il progetto Frutta urbana attivo a Roma; presenti - oltre alla coordinatrice di Frutta Urbana di Roma, Michela Pasquali e Tommaso Goisis, in rappresentanza dell’Assessora al Benessere e Qualità della vita, Chiara Bisconti - diverse persone e soggetti interessati a partecipare attivamente ad un’azione di mappatura, recupero e valorizzazione degli alberi da frutta esistenti ed ad un eventuale creazione di nuovi frutteti urbani sul territorio milanese.
Come ha spiegato Michela Pasquali, a Roma il progetto sta andando bene anche grazie all’apporto fondamentale di "RomaAltruista", un’associazione di volontari che si sta occupando della raccolta e distribuzione della frutta.
Milano è ricca di frutta e di alberi “nascosti”: per le strade, nei parchi, nei cortili privati e anche nelle scuole (Franco Beccari di Legambiente ha ricordato come in una scuola in particolare, quella di via Bottego a Crescenzago, ogni anno venga piantumato dalle prime classi, un nuovo albero da frutta.)
Un patrimonio che il progetto frutta Urbana si propone di mappare e far conoscere ai cittadini, spesso ignari dell’esistenza di diversi alberi da frutto – ci segnalano, ad esempio, la presenza di mele selvatiche al Parco della Vettabbia, verso Chiaravalle, diversi pruni selvatici all’ex Piazza d'Armi (ex zona militare via Forze Armate, Baggio) e un frutteto selvatico al Parco delle Cave - o scarsamente informati sulla possibilità di consumare la frutta che cresce in città che, contrariamente a quello che si comunemente si pensa, è sicura (qui il nostro articolo che riporta studi e interviste sull’argomento.)
Silvio Anderloni, Direttore del Centro Forestazione di Boscoincittà, ha sottolineato come nella nostra città manchi una vera e propria “cultura della frutta” e come le risorse esistenti vengano sprecate: a Boscoincittà, dove peraltro esiste un frutteto recintato la cui frutta viene spesso rubata, alcuni alberi, come il melo, vengono “depredati” anche quando le mele sono ancora acerbe mentre altri frutti, come le prugne, vengono lasciate marcire a terra. Stessa sorta per i numerosi cachi e fichi cittadini.
Francesco Giorgi, Giardiniere ed insegnante, ricorda come non solo Milano città, ma anche le periferie, siano ricche di diverse tipologie di alberi da frutta e che occorre quindi mappare anche la grande Milano urbana, comuni limitrofi inclusi.
Un tema e una realtà, quella della frutta urbana, che può trovare il suo spazio, anche in vista di Expo 2015.