Milano, allarme per le discariche abusive di rifiuti: sono raddoppiate
Raccolte in nove mesi 4.800 tonnellate di materassi, elettrodomestici e rifiuti vari abbandonati nelle strade. Il Comune corre ai ripari con una task force di vigili nelle zone più colpite per scoprire i responsabili - da REPUBBLICA.IT del 6.10.2014
06 October, 2014
di Luca De Vito
Sempre più rifiuti abusivi in città. La situazione descritta dai dati dell’Amsa, parla di una crescita preoccupante della quantità di materiali scaricati senza permesso nelle nostre strade. Da gennaio a settembre sono state 4.849 le tonnellate di rifiuti raccolti dagli operatori nelle discariche improvvisate e senza autorizzazioni — piccole o grandi che siano —, numeri quasi raddoppiati rispetto allo stesso periodo del 2013 quando le tonnellate raccolte furono 2.601.
Al primo posto ci sono i materassi che sempre più spesso vengono abbandonati da chi lascia una casa, seguiti dai sanitari (per cui non esiste un sistema di raccolta a domicilio), dai passeggini e dai mobili fatti a pezzi. E poi ancora televisori, frigoriferi, lavatrici. Ma non mancano anche le discariche vere e proprie dove vanno a liberare il carico i furgoni degli svuota cantine, senza autorizzazione al trasporto di rifiuti, e dove spesso finiscono anche materiali di risulta dei cantieri.
In Amsa conoscono benissimo i luoghi classici utilizzati dagli scaricatori abusivi. Ci sono gli evergreen come i ponti sotto la ferrovia — è il caso di via Merano e via Bolzano —, ma anche molte zone nei quartieri popolari, dove il ricambio di inquilini è più rapido che altrove: via Arquà, via Giambellino, piazza Selinunte, via Zamagna. In questa mappa del degrado consolidato ci sono poi anche via Bruzzesi (Lorenteggio), via San Dionigi, alcune vie del quartiere Stadera, la zona di Primaticcio.
Nei consigli di Zona quella contro i rifiuti abusivi è una battaglia che si combatte da tempo. «E non è una questione politica — dice Andrea Pellegrini, Lega Nord, consigliere di zona 9 che ha denunciato la presenza di due aree in via Guido Da Velate e in via Giuditta Pasta — è un problema di decoro che dovrebbe interessare tutti. L’efficienza dell’Amsa va riconosciuta, ma non è questo il punto: la realtà è che bisogna intervenire per punire i responsabili, o con un maggior presidio del territorio o con l’installazione di telecamere».
Del resto il tema della repressione è uno dei più complicati da affrontare: gli operatori dell’Amsa in teoria potrebbero rilasciare contravvenzioni (che partono da 450 euro) qualora cogliessero sul fatto i responsabili. Cosa che però non è mai successa, perché il lavoro degli addetti alla raccolta non può essere quello degli agenti di polizia. Motivo per cui il Comune, nelle scorse settimane, ha avviato una task force per intensificare i controlli della Municipale nei luoghi noti, con l’obiettivo di cogliere in flagranza chi scarica senza permesso.
«Si tratta di gesti incivili che devono essere puniti — ha spiegato Pierfrancesco Maran, assessore ai Trasporti e all’ambiente — Comune e Amsa offrono da anni numerosi servizi per la raccolta dei materiali, motivo per cui questi comportamenti sono davvero intollerabili. Con i vigili abbiamo avviato un’attività ad hoc per cogliere in flagrante chi fa conferimenti illegali. Stiamo cercando di intervenire sia sulle grandi discariche, sia sui piccoli cestoni che vengono utilizzati impropriamente. È anche una questione di rispetto nei confronti dei tantissimi milanesi che la raccolta differenziata la fanno e anche molto bene, considerato che da questo punto di vista siamo uno dei comuni più virtuosi d’Italia».