Ecosistema Urbano 2014: nel Lazio ancora poca differenziata. Male anche la mobilità sostenibile
Le province del Lazio ancora lontane dalla promozione nella nuova edizione di Ecosistema Urbano.I dati 2013 ci raccontano un Lazio che produce troppi rifiuti e che non incentiva la mobilità sostenibile. Male anche il trasporto pubblico con 130 viaggi in meno per abitante
28 October, 2014
A rivelarlo è Ecosistema Urbano 2014, l`indice di valutazione, costruito da Legambiente insieme ad Ambiente Italia in collaborazione con Il Sole 24 Ore, che studia dati e parametri nell’ottica di fornire una rappresentazione del livello di vivibilità dei centri abitati italiani.
L`aggregazione dei dati forniti dai comuni, dall`Istat e da altri enti ha portato a stilare una classifica che indica quale città riesce ad avvicinarsi ad un modello ideale ricavato su 18 parametri di tipo ambientale, suddivisi in cinque macro aree che riguardano la situazione dei trasporti (pubblici e privati), la gestione dei rifiuti, la qualità dell`aria, la condizione del sistema idrico ed i consumi energetici.
L`analisi condotta non fa emergere alcun capoluogo del Lazio come particolarmente virtuoso in nessuno degli aspetti della ricerca e neanche il confronto con l`anno passato suggerisce importanti passi in avanti, non ci sono neanche passi indietro e la situazione dei centri laziali continua ad essere pessima. La classifica secondo il punteggio finale, vede la sola città di Rieti sopra la media nazionale sulla vivibilità, al 28° posto; Roma è solo all`82° posto, fanno ancora peggio Viterbo 84°, Latina 89° e Frosinone 92°. Una regione che – spiega Legambiente Lazio - continua ad essere ricoperta dai rifiuti, secondo quanto emerge dai numeri relativi alle tonnellate di RSU raccolti e alle percentuali di differenziata per l`anno 2013.
Lievissimo miglioramento a Roma che nel 2013 è arrivata al 30% di raccolta differenziata (rispetto al 25% del 2012) ma ancora eccessiva la produzione di rifiuti pro-capite pari a 638,2 kg. Bel salto in avanti a Viterbo dove si va dal 14% del 2012 al 58,8% nel 2013 grazie all’introduzione della raccolta porta a porta.
Per quanto riguarda la qualità dell’aria, Rieti presenta dati sotto questo punto di vista confortanti, soprattutto se confrontati con le altre realtà che mostrano situazioni preoccupanti. Roma e Latina presentano elevate concentrazioni di biossido di azoto nell’aria; la Capitale inoltre vede superati di quasi un terzo i limiti di legge di questa sostanza altamente tossica. Frosinone rileva invece la sua situazione critica sui livelli di particolato (PM 10), unica città italiana che, insieme a Benevento, registra un valore medio superiore a quello considerato pericoloso per la salute umana (40 µ/mc).
Le condizioni dell`aria – spiega l`associazione ambientalista - scaturiscono principalmente da uno dei grandi problemi delle province laziali: la mobilità. Il numero di automobili circolanti nelle città del Lazio è alto e provoca i già menzionati problemi alla salute e le note ripercussioni su traffico, privato e pubblico. Una media di 70 veicoli ogni 100 abitanti sono un numero eccessivo per centri che in gran parte non sono adatti al traffico privato e che vedono piazze e altri spazi pubblici diventare soltanto grandi parcheggi e scomode arterie di scorrimento, e che, oltretutto, portano a tassi di incidentalità spaventosi. Latina e Rieti nello scorso anno risultano avere il più alto numero di vittime ogni 10.000 abitanti sulle proprie strade (rispettivamente 1,55 e 1,89) rispetto a tutti gli altri capoluoghi italiani.
"Anche quest’anno i dati emersi dal rapporto Ecosistema Urbano non sono confortanti", ha dichiarato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio. "Sui rifiuti non vediamo nessun salto di qualità, ormai indispensabile soprattutto a Roma, e continuiamo a chiedere che si dia inizio e si apra al più presto il percorso partecipato per la realizzazione del nuovo piano dei rifiuti regionale. Sulla mobilità la risposta delle amministrazioni non è soddisfacente con dati su ciclabilità e isole pedonali che non mostrano alcun vero cambiamento di rotta rispetto agli anni precedenti. Nella capitale e in tutta la regione bisogna accelerare su una mobilità nuova, dove i processi di pedonalizzazioni avviate, a Roma dai Fori al Tridente, possano aiutare a liberare il centro storico dal traffico e creare aree pedonali in ogni quartiere; preoccupa il dato generale sul trasporto pubblico con 130 viaggi in meno che ogni abitante ha fatto su mezzi pubblici nel 2013".