Premessa: va detto che entro il 2020 i nuovi veicoli prodotti dalle case automobilistiche saranno già Euro 6. Ciononostante, il progetto della Ultra Low Emission Zone è effettivamente unico al mondo: in nessun’altra città si era mai pensato, fino ad ora, di applicare un doppio pedaggio (congestion charge + pollution charge) in un’area così grande.

Se il progetto di Boris Johnson andrà in porto, al costo per l'ingresso nell'attuale congestion charge (il cuore di Londra, 13 km quadrati) - per cui i veicoli pagano già 11.50 £ al giorno, con qualche sconto per i residenti ed esenzione per taxi e mezzi pubblici) si sommerà un'ulteriore tassa, una pollution charge, che interesserà tutti i veicoli commerciali e privati, con l'unica esclusione di diesel Euro 6 e benzina Euro 4 (e superiori). Se il veicolo è di tipo commerciale, la sua categoria Euro non potrà essere inferiore all’Euro6, indipendentemente dal tipo di alimentazione.

Elemento interessante, la tassa non riguarderebbe solo i privati, ma anche il trasporto pubblico: autobus e taxi compresi, che dovranno adeguarsi alla categoria a bassissime emissioni o pagare 100 sterline al giorno. (Per i taxi la faccenda è ancora diversa: entro il 2018 le nuove vetture dovranno obbligatoriamente essere ibride, in modo da poter passare alla modalità "zero"emissioni nelle aree più inquinate). Come ha spiegato lo stesso Boris Johnson, la logica alla base del coinvolgimento del trasporto pubblico nel pedaggio è questa: più km percorri, più inquinerai. Dunque, i mezzi perennemente in movimento, come quelli adibiti al trasporto pubblico, non possono fare eccezione, ed è ancora più importante che rispettino gli standard ambientali richiesti.

Attenzione: questa nuova Ultra Low Emission Zone non sostituisce la Congestion Charge, ma si somma. Ciò significa che un'automobile diesel che non sia Euro 6 dovrà pagare circa 24 £ al giorno per circolare: 12.50 per la ULEZ + 11.50 per la congestion charge.

Prima di ufficializzare la proposta, il Sindaco e Transport for London, l’azienda locale di trasporti, hanno deciso di sondare l’opinione pubblica con una consultazione on line che si concluderà a gennaio 2015.

Da notare che il documento pubblico messo a disposizione dal Comune di Londra per aiutare i cittadini ad informarsi prima di esprimere la propria opinione nella consultazione si apre ammettendo che il biossido d’azoto, inquinante numero 1, i cui livelli fuorilegge sono stati più volte denunciati dagli ambientalisti di Clean Air in London, è considerato attualmente responsabile di almeno 4.300 decessi annuali “dovuti a patologie connesse con la qualità dell’aria”.

Una considerazione che, per quanto rappresenti un'eccezione degna di nota considerando la provenienza - l'ufficio stampa del Sindaco - non è bastata a convincere fino in fondo gli ambientalisti sull'efficacia del progetto Ulez. Movimenti di attivisti e il partito dei Verdi definiscono il progetto in due parole: "Too little. Too late". Troppo piccolo, troppo tardi.