"Via Roma pedonale, una iattura", lettera a Specchio dei Tempi
"Apprendo con orrore l’intenzione dei nostri esperti del traffico di trasformare anche via Roma in un’isola pedonale: una iattura a dir poco colossale! Si rendono conto i nostri amministratori che via Roma è già da sempre una via pedonale, dove 20 metri della sua larghezza sono occupate dai portici e quindi riservate proprio ai pedoni mentre agli automezzi restano circa 16 metri di passaggio?" - da Specchio dei Tempi de La Stampa del 10.11.2014
10 November, 2014
Carlo Tondato
«Apprendo con orrore l’intenzione dei nostri esperti del traffico di trasformare anche via Roma in un’isola pedonale: una iattura a dir poco colossale! Si rendono conto i nostri amministratori che via Roma è già da sempre una via pedonale, dove 20 metri della sua larghezza sono occupate dai portici e quindi riservate proprio ai pedoni (dove purtroppo si lasciano transitare impunemente anche le biciclette) mentre agli automezzi restano circa 16 metri di passaggio? E si rendono conto che la comunicazione dei mezzi privati tra la parte Nord e la parte Sud del centro cittadino, già oggi assai problematica, diverrebbe completamente impossibile, dividendo di fatto la città in due regioni distinte, quella a Nord e quella a Sud di Piazza Castello? Infatti per transitare da corso Regina Margherita alla stazione di Porta Nuova gli unici percorsi possibili resterebbero i corsi San Maurizio e Cairoli ad Est e corso Principe Eugenio, corso San Martino e corso Vinzaglio ad Ovest: una vera follia! Trasformare una città meravigliosamente disegnata dai nostri antenati in una regione impenetrabile, risultato in gran parte già raggiunto, appare sempre di più lo sforzo di una fantasia malata, che nessun altra città civile saprebbe imitare!».