Consumi, la Camera di Commercio di Torino conferma: "In ripresa gli alimentari"
Prof. Bollani: "E' in crescita l'incidenza del cibo -consumo primario- sulla disponibilità complessiva delle famiglie torinesi. Sicuramente è difficile paragonare indagini con campioni, luoghi, domande diverse, ma senz'altro ci sono i segnali di una ripresa dell'alimentare, che tuttavia gli economisti ci dicono essere tradizionalmente sempre in crescita in periodi di crisi"
10 November, 2014
Dopo anni di percentuali a segno meno dettate dalla crisi economica, le prime statistiche disponibili sul 2014 riportano una leggera –leggerissima- ripresa dei consumi per l’ultimo anno, soprattutto nella seconda metà, o perlomeno un freno nella riduzione.
A sostegno di queste prime indicazioni sulla tendenza nazionale, sembrano arrivare anche i dati relativi alla spesa alimentare raccolti a Torino dove la Camera di Commercio ha registrato una lieve ripresa dei consumi: dalla 17° edizione dell’indagine sulle spese di un campione di 250 famiglie torinesi, emerge che i consumi sono tornati a crescere nel 2013, registrando un +2,6% rispetto al 2012, tendenza confermata anche dai dati del primo semestre 2014. La percentuale della spesa alimentare nel primo semestre 2014 (16%) è la più alta mai registrata. In generale le quote maggiori sia nel 2013, sia nel primo semestre 2014, sono destinate a carni e salumi (24% in entrambi i periodi), pane e cereali (rispettivamente 14% e 15%), latte e formaggi (15% in entrambi i periodi), dolci e drogheria (rispettivamente 11% e 12%).
Ma a livello nazionale i dati sono parzialmente discordanti tra un rapporto e l'altro. In merito a queste discrepanze abbiamo chiesto un parere proprio al curatore del rapporto della Camera di Commercio di Torino, il professor Bollani: "Purtroppo l'organicità del risultato non e' garantita date le differenze di metodo, di luogo ed eventualmente di periodo di tempo proposte dalle diverse fonti (questa può essere una delle ragioni di parziali discordanze). In questo senso l'interpretazione generale del fenomeno acquista contorni che vanno oltre l'analisi statistica dei dati e comportano valutazioni soggettive. Nel nostro caso -17° indagine sulle spese delle famiglie torinesi- riportiamo i risultati per l'anno 2013 (anche in confronto al 2012) basato su un campione di 250 famiglie in area torinese, selezionato ponendo attenzione ad alcune caratteristiche delle famiglie influenti sul consumo (dimensione, tipo di famiglia...) e suddiviso -ai fini della rilevazione- in quattro periodi (di 10 gg) indicativamente alla fine di ogni trimestre. In conferenza stampa abbiamo aggiunto i dati provvisori del primo semestre 2014, basati su due rilevazioni alla fine del primo e del secondo trimestre (80 famiglie ciascuna). In questo periodo (rispetto all'analogo primo semestre 2013) abbiamo registrato una crescita (in termini nominali) nella spesa del comparto alimentare dell'ordine del 9%. Si tratta di un aumento non indifferente che contribuisce ad aumentare anche la quota di spesa del comparto alimentare sul totale della spesa per consumo, portandola intorno al 16%. E' un dato molto elevato che mette in evidenza la crescita di incidenza del cibo -consumo primario- sulla disponibilità complessiva delle famiglie torinesi (le cui spese restano quindi, a parità di altre condizioni, meno destinabili a spese di tipo non primario). Sicuramente è difficile paragonare indagini con campioni, luoghi, domande diverse, ma senz'altro ci sono i segnali di una ripresa dell'alimentare, che tuttavia gli economisti ci dicono essere tradizionalmente sempre in crescita in periodi di crisi".