Maccarese: 30 tonnellate di cherosene in acqua, compromesse flora e fauna
Decine di animali morti tra volatili, nutrie e pesci. Un dramma nato da un atto criminale che poteva forse essere evitato con una migliore sicurezza degli impianti
10 November, 2014
Drammatica la situazione a Maccarese dove il 6 e 7 novembre scorsi, ladri di carburante hanno danneggiato l'oleodotto che porta il cherosene da Civitavecchia all'areoporto di Fiumicino.
Pesci, volatili ed altri animali si trovano morti lungo le sponde dei torrenti Arrone e Rio Palidoto e associazioni, volontari ed istituzioni stanno cercando di salvare il salvabile. WWF, Lipu e Legambiente fanno parte dell'unità di Crisi convocata dal Comune di Fiumicino e si stanno occupando ora soprattutto della raccolta degli animali morti e delle cura di quelli in fin di vita.
I numeri sono impressionanti: oltre 30 tonnellate di cherosene sversato, più di 50 Germani reali, decine di nutrie morte insieme a quintali di pesce.
Un disastro simile poteva essere evitato? Di certo alla base del dramma vi è un ignobile atto criminale ma non mancano le critiche alla mala gestione della sicurezza dell'area visto che lo stesso oleodotto era stato più volte interessato da furti di cherosene.
"Questo disastro ambientale si poteva e doveva evitare anche attraverso un monitoraggio serio dei punti di maggior delicatezza, corrispondenti con l'attraversamento dei fossi stessi - dichiarano Roberto Sacchi presidente di Legambiente Lazio e Daniele Rauso responsabile del circolo Legambiente Fiumicino - chiediamo che sia fatta estrema chiarezza e che le indagini, oltre a ricercare i colpevoli materiali dello sversamento, riguardino anche procedure di monitoraggio interno dell'oleodotto a dir poco negligenti; un passaggio sporadico di un guardiano non può garantire la sicurezza di una conduttura tanto delicata quanto devastante in caso di rottura come è accaduto."