Doppia fila, la denuncia “Così il Comune rinuncia a verbali per due milioni”
Malasosta, si chiama così il comitato cittadino che ha diffuso la video-inchiesta sulla doppia fila da Repubblica - Torino.it
13 November, 2014
di Gabriele Guccione
In dodici ore, su un tratto di via Vanchiglia di appena duecento metri, la polizia municipale avrebbe potuto multare 293 auto parcheggiate in doppia fila. Ma non l’ha fatto. Da quei verbali il Comune avrebbe potuto sperare di mettere in cassa, a colpi da 40 euro a botta, la bella cifra di 11.720 euro. Mica male. Soprattutto se si conta che, moltiplicati per duecento giorni lavorativi, significherebbe racimolare un malloppo complessivo di 2 milioni e 344mila euro. Solo in quel tratto di via Vanchiglia. Cifre impressionanti quelle che risultano dall’esperimento divulgato ieri da «Malasosta», un comitato spontaneo e anonimo di cittadini («In Italia la segnalazione viene vista piuttosto male. Meglio l’omertà», si schermiscono), che hanno fatto scoprire Torino città campione della sosta selvaggia: doppie file, marciapiedi e passi carrabili occupati, strisce pedonali e ciclabili assalite da chi è alla disperata ricerca di un parcheggio. Altro che accanimento, insomma, come hanno lamentato quelli di via Chiesa della Salute per giustificare la rissa con i vigili. Le cifre sulle multe fatte dai vigili parlano chiaro: diminuite di 100mila unità, solo nell’ultimo anno hanno ripreso a salire.
Per dodici ore di fila quelli del comitato «Malasosta» hanno girato il video da un balcone di via Vanchiglia documentando il caos: con l’aggravante che via Vanchiglia, come via Chiesa della Salute, ha una corsia riservata per Gtt, che è inevitabile occupare per fare lo slalom tra le macchine parcheggiate, letteralmente, in mezzo alla strada. «Una giungla — attacca il comitato — nella quale è stato deciso di sorvolare sui controlli generando anarchia e degrado, di cui a fare le spese, oltre al decoro pubblico, sono come sempre i più virtuosi: pedoni, ciclisti, fruitori del trasporto pubblico e anche automobilisti rispettosi delle regole, prevaricati da chi invece rispettoso non è. Tutto è concesso nella Smart City, la città dei furbi».
Ne sanno qualcosa i torinesi che si muovono in pullman. Solo nella Notte bianca dell’arte, sabato scorso, cinque mezzi pubblici sono rimasti bloccati e le linee sono state deviate a causa del blocco dei passaggi provocato da auto in parcheggio selvaggio. Dalle 21 alle 22,10 è rimasto bloccato il 52 tra via Giulio e via Bligny. Ed è successo di nuovo, sempre al 52, mezz’ora dopo e fino alle 23 in corso Valdocco. Alle 21,30 è toccato al tram 15, rimasto fermo in corso Belgio (come capita quasi ogni giorno). Alle 21,45 un’auto ha fermato il 4 in via San Francesco d’Assisi: il che ha comportato la deviazione delle linee 4-11-27-51-57. E l’autovettura è rimasta al “suo posto” fino alle 23, dopo due ore e mezza dal blocco. Le zone calde della sosta selvaggia per i mezzi Gtt sono molte, ma spiccano su tutte corso Raffaello, piazza Vittorio, via Bonafous, via Bava, corso Sommeiller e corso Belgio.
L’aggressione ai vigili in via Chiesa della Salute e l’esperimento di «Malasosta» hanno suscitato molte reazioni in Comune. «La seconda fila è un abuso, non un diritto», ha commentato il radicale Silvio Viale. Maurizio Marrone (Fdi), che a caldo, dopo la rissa, aveva paragonato Palazzo di Città «alla Corea del Nord», lancia nuove accuse: «Malasosta ha ragione sull’inammissibilità della sosta selvaggia e comprova con il suo esperimento la responsabilità del Comune sul fenomeno». Il leghista Fabrizio Ricca smorza i toni: «Serve un intervento sul problema della sosta selvaggia, ma con una dovuta flessibilità, distinguendo tra i recidivi e gli occasionali».