Via Roma pedonale diventa il regno di suonatori e artisti Assedio al Polo Reale
Alla Sabauda ingresso gratis per 5 mila Delusi in 150 che non riescono ad entrare E Palazzo Madama raddoppia i visitatori. Da Repubblica Torino del 9.12.2014
08 December, 2014
di Gabriele Guccione
NELLA via Roma rimasta in mano ai bolidi, la gente fatica a stare imbrigliata nel recinto dei portici, tant’è numerosa. «Dovrebbero chiudere anche questo pezzo di strada», propone la signora Anna Cloris. E forse non ha tutti i torti, visto che chi arriva dall’”altra via Roma”, quella che dall’altro ieri è chiusa al traffico per sperimentare l’effetto che fa, una volta superate le due chiese e piazza Cln, quasi per riflesso vorrebbe invadere la carreggiata centrale. Non lo fa. Ma la tentazione è forte. Piuttosto che svicolare verso i lati e arrendersi alla propria condizione di pedone da ricondurre nel recinto del marciapiede.
Tutta un’altra musica, rispetto a piazza San Carlo e piazza Castello. Qui, sotto i portici si cammina meglio. Ma non perché sia il deserto, perché se nel tratto di Porta Nuova è ressa, tra auto e tubi di scappamento, qui per cavarsela basta fare un po’ di slalom. «Portici o non portici, una strada pedonale è sempre più piacevole — sostiene Francesco Deluise — Spero soltanto che si decidano a chiuderla per sempre ». Giù dal marciapiede è una fiumana di torinesi. Spettacoli circensi del “Natale coi fiocchi” e apertura gratuita dei musei statali, Polo Reale su tutti, hanno fatto la loro parte per attirare la folle, oltre a shopping e negozi. Per tutto il pomeriggio Palazzo Reale è stato assediato. «Siamo venuti a vedere la nuova Galleria Sabauda. Abbiamo saputo che oggi era gratis e ne abbiamo approfittato », dice Maria Arnolfo, in fila col marito e i due figlioletti. La coda, dal portone, non ha smesso un attimo di lambire le statue dei Dioscuri. L’addetto della biglietteria conta uno a uno i blocchetti dei ticket già staccati. Il responso: «Siamo oltre ai 5.150». E sono solo le 17,20. Mancano quaranta minuti alla chiusura. Fuori ci sono almeno 400 persone che aspettano. Mezz’ora più tardi almeno 150 saranno mandati a casa delusi, nonostante una cinquantina vengano fatti entrare con uno strappo al tassativo orario di chiusura. Un inizio non male, con l’ingresso gratuito, che ha fatto da traino anche per gli altri musei. Molti che hanno rinunciato all’impresa, hanno fatto rotta su Palazzo Madama, anche se a pagamento: 1.905 visitatori, quasi il doppio rispetto ad una normale domenica, quando le auto sfrecciano indisturbate.
Il punto più critico dell’esperimento di via Roma pedonale è l’attraversamento di piazza Castello. Un continuo strombazzare di macchine, che cercano invano, rosso o verde che sia, di non rimanere impantanate nella fiumana. Qualcuno perde la pazienza, e suona a ripetizione il clacson. «Vai avanti cretino», urla una signora, che non accetta di dover rinunciare tanto presto alla sua nuova dignità di pedone. Via Roma, il centro strada è un’oasi di suonatori e artisti. Ragazzi e coppie di ogni età fanno la loro vasca domenicale. Ma dove sono le famiglie con i bambini? Sono tutti per terra, seduti attorno al trampoliere che si è piazzato con la sua tenda canadese davanti alla Nespresso e si sta facendo aiutare a mettersi in piedi da un ignaro passante pescato tra la folla. «Uno, due, tre», ed è alto più d’ogni altro, tra le risa dei piccoli. In piazza Castello sono i mangiatori di fuoco: un cerchio di bambini grande tutta la piazza guarda lo spettacolo a bocca aperta. Petrolio e odore di caldarroste nell’aria. «Per i bambini è una festa e la strada chiusa al traffico aiuta anche noi genitori», dice una mamma, Stefania Brunetto, che tiene d’occhio la sua bimba di 3 anni mentre ammira le vampate di fuoco che escono dalla bocca di un ragazzo.
Ma non è tutto rose e fiori nella domenica in cui Torino scopre l’isola pedonale “Via Roma”. Nel piazzale della Prefettura, diventato pedonale nottetempo, una pattuglia di vigili urbani con la faccia di chi sa di compiere un’opera impopolare, stacca verbali da 120 euro a raffica. Una ventina di auto cadono nella rete. «Va tutto bene — lamenta un passante, Giacomo Furnari — Però non basta cancellare le strisce per far sparire un parcheggio. La gente deve essere informata come si deve».