Simone, il ragazzo che sposta i bidoni della differenziata
Simone Trombetta ha 19 anni e ha creato una strt up innovativa: si tratta di spostare i cassonetti della differenziata dall'interno de cortili per farli svuotare più facilmente e rendere più agevole il lavoro di Amiat. Approfittando degli sgravi previsti per i giovani imprenditori, il ragazzo ha fondato una ditta individuale dal nome "Lesna Cleen" da La Stampa del 18.12.2014
18 December, 2014
di Paolo Coccorese
Quella di Simone Trombetta, ragazzo di 19 anni con in tasca un diploma professionale per fare l’idraulico mai sfruttato, è una start-up innovativa. Forse meno accattivante dell’app nata in Silicon Valley capace di far parlare di sé in tutto il mondo, ma certamente più utile per molte famiglie. «La giusta definizione del lavoro è ’movimentazione cassoni’ – dice -. In breve, mi occupo di spostare fuori dai cortili e al posto dei condomini, i bidoni della differenziata per essere svuotati. E, una volta passato il camion dell’Amiat, li riporto all’interno».
Sveglia alle quattro
Ha incominciato dando una mano a un amico di famiglia che, col figlio, si occupa di alcune decine di palazzi. Poi, il ragazzo ha deciso di mettersi in proprio. «Ho fondato una ditta individuale – dice Simone -. Approfittando degli sgravi previsti per i giovani imprenditori e considerando che non ho spese, mi sono detto che era giusto che giocassi la mia partita ripartendo con le mie gambe». Sul biglietto da visita che offre agli amministratori di condominio, ha scritto “Lesna Cleen”. Non è un’impresa di pulizie, il suo compito è occuparsi dei cassonetti di plastica del porta a porta. Il servizio di raccolta differenziata che anno per anno sta coprendo l’intera città. «Il lavoro è semplice – aggiunge -. La mattina verso le cinque inizio il giro dei ’miei palazzi’. A seconda della giornata mi occupo dei bidoni della carta, del vetro o dell’umido. Il numero dipende dal quello dei clienti, ma in passato ne ho spostati anche cento per giorno».
Condomini contenti
Indossa un piumino alla moda, un paio di jeans e scarpe da ginnastica. «Di solito mi metto dei vestiti vecchi e mi muovo in bicicletta. Non mi vergogno, l’importante è guadagnare qualcosa. Il rapporto con i condomini? I più anziani mi guardano con curiosità. Poi, ci sono quelli che si lamentano. Chi abita al piano terra si arrabbia quando, soprattutto d’estate, spingo i cassonetti sotto le loro finestre e sentono la puzza». Lo sposta bidoni è un servizio nato con la nuova organizzazione della raccolta dei rifiuti. «Nei comuni della cintura esiste da qualche anno. I prezzi? Le famiglie pagano due-tre euro al mese», dice l’amministratore di condominio e presidente Anaci di Torino, l’associazione di categoria, Enrico Ferreri. Un mestiere nato da una domanda. «Questa figura è essenziale nei condomini dove non c’è un’area bidoni chiusa e facilmente accessibile dalla strada da parte del personale dell’Amiat».
Ma non potrebbero occuparsene gli stessi residenti? «Da punto di vista fiscale – aggiunge - è più facile, per chi amministra, affidare il servizio a pagamento a un privato che servirsi di un residente». Il volontariato al servizio del proprio palazzo, è pratica quasi sconosciuta. «I difficili rapporti tra condomini – dice Ferreri -, spingono ben poche persone a impegnarsi per la collettività». A maggior ragione se bisogna spostare decine di bidoni della spazzatura ogni mattina.