Il premio Ambientalista dell’Anno va ai biologi che hanno salvato il camoscio appenninico
Sul gradino più alto del podio per il premio Luisa Minazzi - ambientalista dell'anno 2014" ci sono i biologi dei parchi appenninici, che hanno realizzato uno dei più importanti progetti di ripopolamento mai varati in Italia, il Life Coornata, che ha consentito di mettere in salvo una specie a rischio d’estinzione, il camoscio appenninico. Ma ecco i nomi degli altre sette finalisti
19 December, 2014
La cerimonia di consegna del premio “Luisa Minazzi-Ambientalista dell’anno 2014”, tenutasi nella città natale di Luisa Minazzi, tra i fondatori del circolo di Legambiente di Casale Monferrato e attivista simbolo della lotta contro l’amianto scomparsa nel 2010, ha visto salire sul gradino più alto del podio i biologi dei parchi appenninici che hanno realizzato uno dei più importanti progetti di ripopolamento mai varati in Italia, il Life Coornata, che ha consentito di mettere in salvo una specie a rischio d’estinzione, il camoscio appenninico.
Secondo piazzamento per il Condominio Green di via San Gregorio 49 a Milano, protagonista di una bella storia di sharing economy, che ottiene la menzione speciale di Weleda. A David Grassi, che nel 2002 era marinaio sulla fregata Maestrale e si è opposto all’ordine del suo capitano di gettare in mare rifiuti oleosi, va invece il premio speciale del comitato promotore. Ma coraggio, generosità e senso del bene comune sono i tratti distintivi di tutti gli otto finalisti del premio. Da Annalisa Balloi, la microbiologa che sperimenta prodotti green applicabili nel restauro dei monumenti o nella difesa delle api, al fisico Angelo Tartaglia del Politecnico di Torino che sostiene la costituzione di comunità energetiche e si oppone al Tav in Val di Susa, al sindaco di Corchiano (Vt), Bengasi Battisti, che raggiunge l’85% di differenziata con il porta a porta e tutela l’acqua pubblica. E ancora Patrizia Rossi, la prima donna ad aver diretto un Parco, quello delle Alpi Marittime, a riposo da pochi mesi dopo una vita al servizio della natura anche come presidente di Europarc, e il seed saver Franco Pedrini, antesignano dell’agricoltura biodinamica, che coltiva antiche varietà di cereali nella sua azienda in Toscana all’insegna della qualità assoluta. Tutti testimoni di un’Italia che tiene insieme competenze, desiderio di far bene, senso del bene collettivo.