Lo smog continua ad assediare il nord della Cina
Pechino e altre città del nord est della Cina alle prese con una nuova allerta dovuta ad alte concentrazioni di Pm 2.5. A partire da martedì 30 dicembre la situazione dovrebbe iniziare a migliorare
29 December, 2014
Pechino, Tianjin e altre città del nord-est della Cina si ritrovano in questi giorni avvolte, ancora una volta, da una pesante coltre di smog che dovrebbe durare fino a martedì 30 dicembre. Le concentrazioni di Pm 2.5 hanno iniziato a salire sabato sera, portando il livello dell’inquinamento atmosferico di Pechino e della provincia dello Hebei a livello di allerta gialla, secondo gli standard del Centro Meteorologico Nazionale, che detiene 4 livelli di allarme meteo: il più grave è il rosso, seguito dall’arancio, dal giallo e dal blu. Stando alle previsioni del NMC, la cappa di smog inizierà a disperdersi martedì, quando venti freddi provenienti da ovest dovrebbero spazzare via il grosso delle particelle.
Per sconfiggere la coltre di smog che aleggia, soprattutto d'inverno, sopra la capitale cinese, Pechino sta mettendo a punto due piani di riduzione delle emissioni inquinanti, uno per il 2017 e l'altro per il 2022. I due piani si sommano quello diventato effettivo lo scorso anno,l'Atmosferic Pollution Prevention Action Plan lanciato dopo l'ondata di smog di inizio 2013 per pulire l'aria e ridurre i livelli di PM 2.5. Le misure al vaglio sono le stesse individuate per far fronte alle ultime emergenze: limitazioni del traffico, del riscaldamento, e delle attività industriali.
Inoltre, secondo quanto riferito dall’agenzia governativa Xinhua, ci saranno pene più severe per i trasgressori, contenute nell’ultima revisione della bozza della nuova legge anti-inquinamento in via di approvazione presso l’Assemblea nazionale del popolo. Le norme all’esame del Comitato permanente del Parlamento di Pechino prevedono multe fino a 1 milione di yuan (160.000 euro) per i trasgressori e la possibilità per le autorità di chiudere le fabbriche che non si conformino alle direttive anti-smog. Uno studio del Natural Resources Defence Council ha rivelato che, nel corso del 2012, in Cina sono morte 670.000 persone soltanto per l’effetto dell’inquinamento da carbone, tuttora fonte di oltre i 2/3 dell’energia di cui necessita il Paese.
(foto chinadialogue.net)