L’acqua di cottura, sgrassatore naturale ed ecosostenibile
Umbra doc, nata nel 1927 e residente da sempre a Perugia, la signora Leda Rovida ci accoglie in casa sua e ci racconta perché utilizza da più di 60 anni l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti
07 January, 2015
Leda Rovida, 87 anni compiuti a ottobre 2014, ci apre la porta di casa sua, a Perugia, sorridendo con cortesia. Ai suoi piedi il fedele accompagnatore, il cane Rollo. Prima di farci spiegare questa pratica ecologica di usare l'acqua di cottura per sgrassare e lavare i piatti, le chiediamo di raccontarci qualcosa di sé. Risponde con un accenno di nostalgia:
Ho studiato e ho preso la licenza superiore. Sono crocerossina, ho lavorato molto nel campo medico. Sono diventa insegnante di ruolo, dopo aver fatto un concorso magistrale. Ho insegnato per tanti anni all’Istituto Serafico di Assisi, una struttura per ragazzi sordi e ciechi. Lavorare lì mi ha arricchito molto umanamente, perché aiutare i bambini a diventare autonomi nell'allacciarsi le scarpe o a mangiare da soli, per esempio, era molto gratificante. Dopo, a causa della rottura del timpano per un fatto virale, non ho passato la visita militare per l’insegnamento e, così, ho cominciato a lavorare al Provveditorato. Dopodiché sono andata in pensione.
Da quant’è che utilizza l’acqua di cottura della pasta per lavare i piatti?
Da quando… eh… la tata di casa ha cominciato durante la guerra, poi ho continuato io… ero una piccola giovane ragazza. Diciamo dagli anni ‘40. Col passare del tempo sono stati prodotti detersivi o lavapiatti, ma io ho continuato sempre con il mio metodo. Se si utilizza il detersivo le stoviglie devono essere sciacquate moltissimo e quindi si spreca tanta acqua. L'acqua di cottura della pasta, ricca di amido e sali minerali, sostanze che hanno un potere detergente e sgrassano, produce una schiuma molto abbondante e i piatti si lavano benissimo. Di detersivo, se i piatti sono molto grassi, ne metto proprio una goccina nella spugna.
Quindi, usare l’acqua di cottura della pasta è stata prima un’esigenza e poi un metodo sempre valido?
Sì, proprio così; è economico e soprattutto sano. Gli scarichi non vengono inquinati da sostanze chimiche, ne beneficiano fiumi e mari. Infatti, non ho mai comprato o usato la lavastoviglie. Ricordo sempre la sera del sabato quando ci si radunava con mio marito e amici e poi, la domenica mattina, era una cosa bellissima per me accendere la radio e lavare i piatti, tutto veniva brillante. Se i piatti erano particolarmente sporchi o grassi, bastava riscaldare un po’ l’acqua di cottura raccolta. Quando ancora insegnavo, si parlava spesso del metodo di lavaggio delle stoviglie. Le colleghe si lamentavano perché magari in famiglia veniva usato troppo detersivo. Io suggerivo di provare con l’acqua di cottura della pasta e mi ringraziavano tantissimo.
Può raccontarci come venivano lavati i piatti in passato?
Ricordo che si lavavano con la sabbia, con la pomice, non esistevano i detergenti. Al massimo veniva utilizzato il sapone fatto in casa. Però funzionavano, e indubbiamente non erano prodotti chimici. E’ molto più pericoloso usare tutti questi prodotti industriali. Una mia amica malata diceva di sciacquare benissimo i piatti e si raccomandava sempre di usare poco detersivo, io ho preso in considerazione il suo consiglio. L’acqua di cottura della pasta l’abbiamo tutti in casa in Italia. Chi non cucina almeno una volta al giorno la pasta? Io non butto neanche l’acqua che uso per lavare l’insalata, la raccolgo nel lavello e poi innaffio le piante. Inoltre, l’acqua di cottura della pasta e dei contorni di verdure li uso per fare il minestrone, è anche una questione di vitamine. Sono dei piccoli accorgimenti che non costano niente e nello stesso tempo sono salutari per noi e rispettosi nei confronti dell’ambiente.