Grandaliano, presidente Amiu Puglia: “A Bari differenziata oltre il 34%”
I dati sono ancora provvisori, ma per la prima volta Bari supera la soglia del 34% di raccolta differenziata allineandosi ad altre città metropolitane come Genova o Napoli. Inoltre nel 2014 aumenta la produzione complessiva dei rifiuti rispetto al 2013 di circa 10 mila tonnellate. Il commento del presidente dell’Amiu Puglia, Gianfranco Grandaliano
10 January, 2015
Intervista a Gianfranco Grandaliano, presidente dell’Amiu Puglia
Quest’anno per la prima volta, il comune di Bari ha superato, dal mese di settembre e per tutti i successivi, la soglia del 30% di raccolta differenziata?
Esatto. E nel mese dicembre abbiamo superato un nuovo ‘record’. Abbiamo raggiunto il 34%. Da quando si è verificata la chiusura della discarica di Trani, la città di Bari con ordinanza emanata dal sindaco, ha vietato durante i giorni festivi, il conferimento del rifiuto indifferenziato. Nello stesso tempo l’amministrazione ha distribuito su quasi tutto il territorio cittadino, i bidoni carrellati marroni per l’umido con chiavetta. Questa azione ha portato, da settembre a oggi, l’aumento di 4 punti percentuali della raccolta differenziata. Un punto percentuale per ogni mese. E a gennaio la città di Bari aumenterà molto probabilmente di un altro punto percentuale. E senza aumentare i costi o effettuare un nuovo investimento.
E? bastato rimodulare dunque il servizio per aumentare la raccolta differenziata, dunque, e Bari, ricordo ai lettori, conta all’incirca 330.000 abitanti.
Ovviamente siamo lontani dalle percentuali di Milano (50%) che è partita molto tempo prima, ma Bari ha avuto una crescita paragonabile a città come Genova, che ha raggiunto a fine 2013 una media annuale del 34,3%. O ai livelli di Napoli, che ora ha avuto un decremento, ma che ultimamente ha voluto rilanciare la propria raccolta differenziata.
Eco dalle Città, ha verificato nel primo semestre del 2014, l’aumento della produzione rifiuti in alcune città italiane come Milano, Torino, Firenze, Pisa, Pordenone, nonostante l’ISTAT avesse constatato nei la crisi dei consumi. Per quanto riguarda il comune di Bari, l’aumento dei rifiuti c’è stato?
Sicuramente anche a Bari c’è un aumento fisiologico della produzione dei rifiuti, nonostante il calo dei consumi. Fornisco in anteprima dei dati provvisori, che ripeto, devono essere verificati dal controllo incrociato delle aziende che ricevono il materiale che noi gli inviamo. La produzione dei rifiuti è stata di 187mila tonnellate nel 2014, a fronte delle 177mila del 2013. Quindi la produzione dei rifiuti è aumentata di circa 10.000 tonnellate. Ma ci sono due fattori da considerare. Il primo, positivo, è che la raccolta differenziata, rispetto al 2013, in ordine assoluto, ha avuto un aumento rilevante di circa 12.000 tonnellate di rifiuti in più. Da 45.000 tonnellate a 57.000 tonnellate. Il secondo, che incide invece negativamente, è l’aumento dell’indifferenziato. L’aumento è dovuto, in grande parte, presumibilmente al fatto che arrivano rifiuti da fuori. Dai pendolari o dai comuni limitrofi, in particolare.
Eco dalle città ha descritto in articolo, che a ridosso del territorio comunale di Bari, ci sono all’incirca 4 comuni che hanno avviato la raccolta porta a porta eliminando del tutto i cassonetti dalle loro strade (Adelfia, Triggiano, Rutigliano, Mola di Bari) e che hanno ridotto del 20-30% circa la loro produzione. Lei pensa che una parte di questi rifiuti sia finita nei cassonetti dell’indifferenziato di Bari?
Per me, è ovvio, facendo un ragionamento induttivo sui dati di questi comuni, che questo aumento dell’indifferenziato è imputabile ai rifiuti che giungono dai comuni limitrofi. In questi comuni c’è stata una riduzione dell’ordine del 20-30%. La raccolta porta a porta, è vero, determina una riduzione dei rifiuti, ma qui siamo di fronte a un calo tutt’altro che fisiologico dei rifiuti, che si aggira, secondo i nostri dati, come punta massima sul 5%. Da quanto ci risulta, anche dai controlli e dalle multe della polizia municipale, molti cittadini di questi comuni limitrofi sono pendolari che lavorano a Bari, e ci portano i loro rifiuti per loro comodità, aumento, dunque, dovuto alla migrazione dei rifiuti.
A proposito di riduzione dei rifiuti. Amiu Puglia l’anno scorso ha avuto un fenomeno di diminuzione dei rifiuti. Ci può parlare di questa esperienza?
L’anno scorso abbiamo registrato, rispetto al 2012, una riduzione di oltre 8.000 tonnellate. Come è stato possibile? Nell’area industriale, grazie alla domiciliazione della raccolta e con l’eliminazione dei cassonetti stradale, abbiamo affidato ad ogni azienda dei cassonetti dedicati alla raccolta per ciascuna frazione merceologica. Abbiamo registrato anche l’aumento della raccolta differenziata di oltre due mila tonnellate. Abbiamo inoltre eliminato i punti di riferimento delle discariche abusive. Oggi, nonostante il mantenimento di questa politica nell’area industriale constatiamo l’aumento dei rifiuti a fronte, ripeto, di un aumento considerevole della raccolta differenziata, di oltre 12.000 tonnellate.
Amiu Puglia sta studiando un metodo per contrastare il fenomeno della migrazione dei rifiuti?
L’idea è quella di eliminare tutti i cassonetti che si trovano sulle complanari adiacenti a questi comuni limitrofi, e fare in modo che tutti le zone marine che circondano il centro cittadino (da Bari Palese, a Torre a Mare) adottino una raccolta domiciliare.