Boom dei rifiuti a dicembre 2014, ma ancora troppi non vengono recuperati
Paolo Hutter commenta il notevole aumento della produzione complessiva dei rifiuti di Torino a dicembre 2014 rispetto al 2013. "Dal punto di vista ambientalista è preoccupante. Chiudiamo il 2014 avendo smaltito come non recuperabili solo a Torino ben 246 mila tonnellate, secondo le stime Ipla una buona parte di questa massa sarebbe perfettamente recuperabile se solo la gente facesse davvero attenzione a separare bene i materiali"
23 January, 2015
di Paolo Hutter
E' veramente sorprendente il dato che emerge dal bollettino Amiat sulla raccolta dei rifiuti. Dopo tre anni di calo significativo e sistematico della massa complessiva dei rifiuti solidi urbani, dopo che nei primi 11 mesi dell'anno mentre in altre città la curva risaliva a Torino invece continuava sia pure leggermente a calare, a dicembre nel capoluogo piemontese c'è stato un vero e proprio boom: più 9 ( nove!) per cento di tonnellate complessivamente raccolte da Amiat rispetto alla quantità raccolta nel mese di dicembre 2013. L'aumento si è distribuito quasi ugualmente tra rifiuti "indifferenziati" e differenziati.
I cassonetti dicono la verità più di tanti sondaggi e stime spacciati come dati. E qualunque illazione si voglia fare, qualunque ulteriore analisi si possa effettuare, una cosa è inequivocabile: il Natale è commercialmente riuscito, i consumi sono aumentati. Il 9 per cento è proprio tanto. (A Milano i rifiuti a dicembre sono aumentati del 7,5 sullo stesso mese del 2013). Dal punto di vista economico la notizia può essere buona, anche se bisogna vedere quante fasce di popolazione hanno potuto spendere di più e con quali prospettive. Dal punto di vista di una gestione ambientalista ed economicamente efficiente dei rifiuti invece è preoccupante. Chiudiamo il 2014 avendo smaltito come non recuperabili solo a Torino ben 246 mila tonnellate, solo 5 meno dell'anno scorso, mentre secondo le stime Ipla una buona parte di questa massa sarebbe perfettamente recuperabile se solo la gente facesse davvero attenzione a separare bene i materiali.
Le Cartoniadi - premio in denaro alle scuole dei quartieri che migliorano la raccolta della carta - sono ancora in corso fino al 28 febbraio per i due premi ancora da assegnare. Ma sono solo un piccolo pezzo delle iniziative necessarie ad avvicinarci al 65% di legge della raccolta differenziata. Tra costi di smaltimento e mancati introiti da vendita di materiali riciclabili, questo andazzo costa alla collettività decine di milioni all'anno. Anche prima di estendere ad altri quartieri il porta a porta, un maggiore impegno collettivo per la raccolta differenziata è indispensabile.
Faccio solo un esempio: nelle Cartoniadi ci siamo resi conto che molta gente butta cartoni nei bidoni dell'indifferenziato perchè ritiene ( o così viene spinta dagli amministratori del condominio) che il cartone nell'androne o nel cortile non sia decoroso, faccia disordine. Invece è un materiale pulito che attende Cartesio. I concetti di pulizia e decoro prevalgono senza essere agganciati, come dovrebbero, al senso del dovere di riciclare. Se ancora prima che arrivi la ripresa, i rifiuti tornano ad aumentare, ce ne dovremmo occuparee per davvero.