Fassino s’arrende, taxi in sciopero
“La legge dice che Uber è illegale, inutile fare un’ordinanza”. Lo stop il 17 febbraio - da La Stampa del 10.02.2015
10 February, 2015
di Beppe Minello
Il 17 febbraio sarà sciopero di 24 ore dei taxi. A nulla è servito l’incontro a Palazzo Civico della folta delegazione di tassisti - sono ben 13 le sigle sindacali alle quali sono iscritti gli oltre 1500 autisti torinesi - con il sindaco Fassino al quale era stata chiesta una cosa francamente impossibile: «Per rinunciare alla protesta - era stato il loro diktat - il sindaco deve emettere un’ordinanza che blocchi il servizio di Uber pop a Torino». Accompagnato dagli assessori ai vigili, Giuliana Tedesco, e al Commercio, Mimmo Mangone, Fassino ha spiegato che l’ordinanza è inutile «perché c’è già la legge del ’92 che regola il trasporto pubblico dei cittadini e nei confronti della quale Uber è da considerarsi illegale. Così illegale che abbiamo già sequestrato 5 auto e altre ne sequestreremo se altri driver di Uber verranno sorpresi dai vigili».
Domani l’assemblea
Evidentemente però, ciò non è bastato ai tassisti per tornare sui loro passi e il 17, in occasione dell’audizione davanti all’Authority dei Trasporti, si fermeranno per 24 ore. Le modalità dello sciopero, protesta che s’è sempre ritorta contro i tassisti visto che in altre città analoghe manifestazioni si sono rivelate un boomerang perchè i cittadini si sono gettati a pesce sulle auto degli odiati concorrenti, verranno decise domani sera in un’assemblea aperta a tutti gli iscritti al Teatro Agnelli. Si vedrà cosa gli autisti delle auto pubbliche escogiteranno per rendere efficace la protesta e, nello stesso tempo, non favorire la concorrenza.
«Illegalità» dei consiglieri
Il sindaco Fassino, così come già Giuliana Tedesco poche ore prima in Sala rossa durante il question-time sul tema chiesto dal leghista Ricca e da Marrone di Fratelli d’Italia, ha ribadito che «sul tema Uber è necessario che il governo si pronunci: non è pensabile scaricare sui singoli sindaci tematiche che toccano tutto il paese e l’Europa dove, non dimentichiamolo, la Commissione Trasporti ha giudicato “innovativo” il servizio di Uber invitando gli Stati a rivedere le regole». Per questo motivo, Fassino s’è mosso nella sua veste di presidente Anci, cioè di tutti i sindaci italiani, chiedendo una presa di posizione chiara al ministro Lupi. Ma ce n’è anche per l’Authority «che mi ha confermato che Uber è illegale per la legge del ’92, mentre cosa diversa è l’applicazione che sta alla base del lavoro dei driver». Il Consiglio comunale di suo non ha fatto mancare momenti di tensione. Ad esempio, quando il leghista Ricca s’è lanciato in un sillogismo ardito secondo il quale «siccome il servizio di Uber è illegale, compiono un’illegalità quei consiglieri della Sala Rossa che si dicono favorevoli al servizio». Parole respinte al mittente da Giuseppe Sbriglio, dell’omonimo gruppo: «Invito il presidente dell’assemblea ad indagare se ci sono consiglieri che compiono illegalità». In ogni caso, la Sala Rossa, alla fine, ha approvato un ordine del giorno, prima firmataria Paola Ambrogio di Fd’I alla quale si sono accodati tutti i partiti con il quale si chiede al sindaco di fare ciò che ha già promesso: attivarsi con Roma affinchè fornisca indicazioni chiare alle amministrazioni locali per affrontare «la questione in modo definitivo, nel rispetto delle regole e senza incorrere in contenziosi legali». Mancava una sola firma, quella di Marrone di Fratelli d’Italia che ha scavalcato tutti «a destra»: «Il documento è un passo indietro, se Uber è illegale non c'è mediazione che tenga».