Tassista rapina autista Uber, in casa nascosta una bici BikeMi
Individuato cinque mesi dopo l’aggressione all’«abusivo», che intanto si è visto sequestrare l’auto - da Corriere.it del 10.02.2015
12 February, 2015
di Giacomo Valtolina
La ritorsione ai danni dell’abusivo Uberpop sembrava riuscita. Un «delitto perfetto» dovevano aver pensato fino a ieri i due tassisti che a settembre scorso hanno picchiato e rapinato un 39enne in servizio di trasporto pubblico «illegale». Nessun bisogno del Radiomobile, la coppia ha deciso di farsi giustizia da sé. Ma quando i tassisti sono stati identificati dai vigili (e le loro case perquisite), nel garage di uno di loro è spuntata pure una bicicletta del bike sharing . Rubata ed esposta in bella mostra, è valsa una denuncia per ricettazione, da sommare a quelle per rapina e lesioni aggravate.
Le indagini della polizia locale, dirette e coordinate dal comandante Tullio Mastrangelo, sono durate cinque mesi. E hanno riguardato anche l’abusivo Uberpop, a cui poco tempo dopo il fattaccio in ottobre è stato sequestrato il veicolo abusivo, come da procedura, «ai fini della confisca». Un provvedimento che da ieri appare come la chiusura del cerchio. L’aggressione avviene nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2014. Il signor C.C., 39 anni, è fermo a margine della strada in corso Buenos Aires a bordo della sua Bmw Serie 1 con cui, per le attuali leggi italiane, esercitava abusivamente la professione di tassista. Fatto non gradito a una coppia di tassisti che dopo averlo stanato con una trappola l’ha insultato e picchiato con cazzotti al volto rubandogli anche il telefono, suo strumento di lavoro dato che contiene l’applicazione della società Uber, quella che per i tassisti è semplicemente un «tassametro mascherato».
Le indagini della pattuglia del Radiomobile hanno dovuto lavorare a lungo e incrociare le fonti per identificare i due tassisti. Il primo aggressore è il 32enne P. D., a verbale «conducente di auto pubblica», per cui è già stato chiesto il rinvio a giudizio per reati di rapina e lesioni personali. Solo più avanti si arriva anche al secondo, altro guidatore di auto bianca con licenza, L. D., ancora più giovane del compare, di soli 26 anni. Anche per lui deferimento all’autorità giudiziaria per rapina e lesioni personali in concorso. L’ultimo capitolo della vicenda sono le perquisizioni nelle abitazioni dei due tassisti. E la sorpresa che deve aver colto i vigili quando entrati nel garage di P. D. hanno visto una bicicletta arancione, appartenente alla flotta del BikeMi. Un’interpretazione letterale del concetto di sharing, la sua. Talmente in condivisione che ha deciso di portarsela a casa.
Il ritrovamento è valso al 32enne P. D. anche il deferimento per il reato di ricettazione, con la bicicletta, denunciata quale «compendio di furto».
«Negli ultimi mesi, nelle ore notturne, si sono verificate numerose aggressioni di tassisti nei confronti di conducenti che effettuano trasporti di persone utilizzando per l’acquisizione della corsa l’applicazione Uber» ha spiegato il commissario Massimo Cuzzoni della pattuglia Freccia 1 del Radiomobile. Nel 2015, invece, sono stati già 20 i sequestri di Uberpop.