M'illumino di meno: a Milano il 70% dei lampioni sono già a LED
Nella giornata del risparmio energetico, il Comune fa il punto sulla sostituzione straordinaria dei 140mila punti luce pubblici con i LED che garantirà risparmio e luce meno dispersa. Luci spente all'entrata del Castello Sforzesco (15 minuti) e al Museo del Novecento per "M'illumino di meno"
12 February, 2015
Nella giornata del risparmio energetico, il Comune informa che ha superato quota 73% l’attività di sostituzione dell’illuminazione pubblica tradizionale con le luci a LED, pari a quasi 100 mila interventi.
Entro agosto 2015 Milano sarà, insieme a Copenhagen, Stoccolma e Oslo, la prima città europea da più di un milione di abitanti completamente illuminata a luci a basso consumo.
La tecnologia LED, riconosciuta anche dal premio Nobel per la fisica assegnato nel 2014 ai suoi inventori, consentirà - secondo il Comune - di ridurre i consumi elettrici del 52%, le emissioni di C02 di 23.000 tonnellate, e i costi per l'illuminazione di Milano di 13 milioni l'anno. Le luci a basso consumo garantiscono infatti uguale efficienza rispetto alle tradizionali lampade, ma con un migliore orientamento del fascio luminoso. Avrebbero inoltre un ciclo di vita molto più lungo rispetto a quelle tradizionali (fino a 5 volte di più), consentendo di ridurre drasticamente le attività di sostituzione dei corpi illuminanti (-50.000).
Per “M’illumino di meno”, la giornata dedicata al risparmio energetico lanciata per la prima volta nel 2005 dalla trasmissione di Radio2 “Caterpillar”, a Milano si spegneranno simbolicamente le luci della facciata sud del Castello Sforzesco tra le 18:30 e le 18:45, grazie alla collaborazione con A2A, oltre al neon di Lucio Fontana del Museo del Novecento e il neon con la scritta “Klein Fontana” sulla facciata dell'Arengario dalle 18:30 alle 19:30.
La città intera è invitata a partecipare allo spegnimento delle luci, soprattutto tra le 18:29 e le 18:34: a quell’ora, infatti, Samantha Cristoforetti, astronauta dell’Esa e capitano dell’Aeronautica Militare, in orbita per conto dell’ASI, tenterà di fotografare l'Italia illuminata di meno dalla Stazione Spaziale Internazionale.