NextDoorHelp, la piattaforma web per condividere cibo appoggiata da Slow Food
Nata a Torino due anni fa dall'idea di tre ingegneri informatici, Next Door Help è la piattaforma web che permette lo scambio e la condivisione di cibo e di oggetti in città
12 February, 2015
Che la stazione, magari mentre si aspetta il treno per tornare a casa, sia uno dei luoghi che meglio si prestano per riflettere sul futuro è una delle verità nota agli studenti fuorisede. Ma che possa diventare anche il luogo in cui nasce l'idea di un progetto di lavoro concreto e ben definito non è così scontato. È quello che è successo a Daniele Merola, pugliese a Torino e ingegnere informatico, che proprio in stazione ha riflettuto su un concetto tanto semplice quanto complesso: quanto cibo è avanzato nelle dispense e nei frigoriferi di tutte le persone che stanno partendo oggi per un periodo piuttosto lungo?
“Una sera, prima di una delle tante partenze – racconta – ho constatato di avere ancora molto cibo a casa, per esempio frutta o yogurt, ancora buoni ma che sicuramente non avrei potuto mangiare. Così ho deciso di cederli ad un amico. Il giorno dopo, in stazione, ho avuto il dubbio su quanti di quei ragazzi presenti avevano fatto lo stesso”. Sono passati due anni da questo ragionamento e quello che ne è nato è una piattaforma web, Next Door Help, elaborata da Daniele e altri due amici dei tempi dell'Università, Fabio Gagliano e Emiliano Marzo. Messa on-line dopo sei mesi e consolidata dopo un anno, la piattaforma è nata con lo scopo di comunicare da una parte la necessità di donare cibo in eccesso che magari non verrà consumato, dall'altra di richiederlo.
Tutto funziona attraverso un sistema di geolocalizzazione che permette di individuare precisamente i luoghi della domanda e dell'offerta e contattare attraverso la messaggistica privata la persona più vicina da raggiungere.
Next Door Help, attivo attualmente soprattutto nel quartiere San Salvario di Torino, ha attirato l'interesse di Slow Food che ha deciso di promuovere fin da subito la piattaforma presentandola, ad esempio, all'ultimo Salone del Gusto di Torino. Come spiega Francesco Mele, responsabile del programma "lotta agli sprechi alimentari" oltre ad aver attirato la nostra attenzione perché tra le prime piattaforme di promozione del food sharing in Italia, Next Door Help ha la nostra approvazione per il modo in cui funziona, ovvero non proponendo offerte, cause di spreco, per favorire la vendita di cibi in eccesso, bensì incentivando pratiche autentiche di ridistribuzione del cibo.
Ma limitare al tema dello spreco alimentare il funzionamento della piattaforma è riduttivo. “Sul tema dello scambio di cibo in città e tra i quartieri c'è ancora da lavorare in termini di sensibilizzazione, mentre già più avviato è l'approccio sullo scambio di oggetti”, racconta Daniele, che spiega come, proprio per questo motivo, la piattaforma ha voluto ampliare anche ad altre categorie il concetto dello scambio. Scambiare libri, vestiti, mobili e accessori tecnologici, è diventato così il punto di partenza per per raggiungere l'obiettivo iniziale: evitare lo spreco alimentare favorendo allo stesso tempo la socialità e la condivisione.