No a Scarpino. Pronto il ricorso al TAR
Intervista a Andrea Agostini, presidente del circolo Nuova Ecologia di Legambiente Genova
03 October, 2005
<b>L’inceneritore a Genova. Dove si farà? </b>
La localizzazione dell’impianto è prevista a Scarpino, all’interno della discarica Amiu che dovrebbe essere chiusa già da tempo e continua tranquillamente. Su una collina.
La nostra posizione è chiara: l’inceneritore non si deve fare. Abbiamo già dato mandato agli avvocati perché facciano ricorso al TAR
<b>Perché la vostra opposizione?</b>
Perché il peso ambientale, l’impronta ecologica sarebbe eccessiva.
<b>Qual è il progetto?</b>
Della localizzazione abbiamo già parlato… Il progetto prevede un inceneritore a griglia, atto ad incenerire il tal quale, anche perché a Genova abbiamo una raccolta differenziata che si attesta al 12%, mentre il piano provinciale prevederebbe il 42%... Temiamo che il progetto, anche se non è stato detto, punti alla creazione di un inceneritore che possa soddisfare le richieste di tutta la regione, un po’ sul modello di Brescia.
<b>Il fronte del no sembra unito…</b>
Il progetto presentato è riuscito in un’impresa: compattare tutti gli ambientalisti genovesi contro l’inceneritore, a partire dal più moderato, fino ad arrivare al più estremista.
Ma purtroppo gli enti pubblici non sono disponibili ad alcun dialogo. E inoltre è in campo un grosso conflitto di interessi. La delega ai rifiuti è stata data a Gianfranco Tizzi, dirigente di una delle aziende dell’Amiu. E l’Amiu è la ditta che raccoglie i rifiuti, che gestisce la raccolta differenziata, proprietaria della discarica di Scarpino, e che attualmente ha l’incarico di lanciare l’appalto per la costruzione dell’inceneritore. Inceneritore, che poi, con ogni probabilità si troverà a gestire…