Green Act Legambiente per rigenerare le città italiane
Rilanciare l'economia con qualità e sicurezza, trasformando le città italiane in un cantiere di innovazione - da Ansa del 23.02.2015
23 February, 2015
di Tommaso Tetro
"Trasformare le città italiane in un cantiere di innovazione, creando al tempo stesso lavoro e conferendo qualità e sicurezza a spazi pubblici e abitazioni": si può fare con "la riqualificazione del patrimonio edilizio" che abbia "obiettivi energetici e antisismici". E' questa la "rigenerazione urbana per rilanciare l'economia italiana e il settore delle costruzioni" pensata da Legambiente, che con il vicepresidente dell'associazione Edoardo Zanchini anticipa alcune proposte, che il 26 febbraio saranno presentate nel 'Green act', intende parlare di come portare l'Italia ad essere un "Paese moderno, competitivo, giusto e pulito".
Zanchini fa subito presente che su questi aspetti, "strettamente legati allo stop al consumo di suolo", occorre "imprimere un'accelerazione" sciogliendo "alcuni nodi che impediscono" l'avvio dei "processi" nelle città italiane; oltre ad essere "indispensabile un intervento normativo" teso a "chiarire e semplificare". In un'anticipazione della parte dedicata a questo tema contenuta (sia pure in un'ottica più ampia) nel rapporto Ambiente Italia 2015, Zanchini disegna il quadro dello stato dell'arte, concentrandosi su alcuni punti cardine.
Il primo riguarda la trasformazione degli usi del suolo: da un lato per la crescita del 21% di boschi e foreste dal 1985 ad oggi dall'altro la 'cementificazione' che 'mangia' suoli al ritmo di 90 ettari al giorno negli ultimi decenni; ma è proprio in questi spazi che si concentra la massima densità abitativa, 25 milioni di persone che vivono in meno del 9% del territorio. La seconda chiave di lettura è data dal tema della casa: in 20 anni sono state costruite 5,5 milioni di abitazioni che hanno portato il patrimonio edilizio a 29 milioni di abitazioni 'offrendo' "in teoria spazio per tutti" ma "nella realtà ci sono drammatiche condizioni di disagio abitativo"; la spiegazione è semplice: "gli edifici realizzati sono spesso seconde e terze case in aree di pregio, oppure investimenti immobiliari e finanziari". A questo vanno aggiunti i problemi legati al "degrado delle periferie" o alla "mobilità urbana".
C'è poi il turismo: dal momento che in Italia la gente viene principalmente per il patrimonio artistico, la bellezza dei luoghi e la bontà del cibo per il vicepresidente di Legambiente "se si vuole rilanciare il turismo la prima cosa da fare è l'accessibilità ai territori" con progetti ad hoc su luoghi e servizi; ma bisogna guardare al "futuro" interrompendo la "progressiva cancellazione di paesaggi e territori di pregio".
Due le questioni fondamentali poste invece dalle proposte del 'Green act', come spiega Zanchini: fornire "gli strumenti alle amministrazioni pubbliche per progetti di rigenerazione attraverso una chiara regia pubblica degli interventi, da affidare ai comuni"; fissare "un chiaro stop al consumo di suoli agricoli" (approvare urgentemente il ddl sulla materia) e al contempo di definire "gli obiettivi di qualità urbana e sociale degli interventi" e dei target ambientali e energetici. In particolare "nei condomini, dove vivono oltre 20 milioni di italiani e dove la riqualificazione energetica è ferma".
Poi, "far crescere la qualità della progettazione, un Fondo nazionale per la progettualità e per i concorsi; la creazione di una Struttura di missione con il compito di accompagnare questi processi fornendo supporto ai comuni e di coordinamento rispetto ai Fondi nazionali e europei; escludere dal Patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica". E, a dare una mano può essere una nuova interpretazione in veste di opportunità della lotta ai cambiamenti climatici.
Appuntamento a Roma con Legambiente il 26 febbraio a Roma