Riaprire i Navigli a Milano, forse è la volta buona
Successo dell’incontro sulla riapertura dei Navigli a Milano promosso dall’associazione “Riaprire i Navigli”, con la partecipazione della De Cesaris per il Comune e di Maroni per la Regione. Il progetto: riscoprire l’acqua negli 8 km tra Cassina de Pomm' e la Darsena. Lavori a partire dal 2016
24 February, 2015
Lunedì 23 febbraio, presso l’Urban Center in Galleria Vittorio Emanuele, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione del libro “Riaprire i Navigli! Per una nuova Milano. Visione, strategie, criteri”, realizzato dall’associazione “Riaprire i Navigli”, presieduta da Roberto Biscardini, anche consigliere comunale del PSI.
E’ stato un successo di pubblico che questa volta ha visto anche una partecipazione importante da parte di Regione Lombardia e Comune di Milano, per pianificare concretamente il progetto e l'impegno, da parte del Comune, "di mettere in campo qualche primo intervento dal 2016". Erano presenti infatti sia il presidente della Regione, Roberto Maroni, che il vicesindaco di Milano, Lucia De Cesaris.
La “battaglia” condotta da tempo dall'associazione "Riaprire i Navigli", guidata dal suo presidente Roberto Biscardini, più volte intervistato da Eco sull’argomento, sembra stia portando quindi ad un vero impegno delle Istituzioni, anche se è ormai sancito che il sogno di molti milanesi di riscoprire le vecchie vie d’acqua di Milano in tempo per EXPO, sogno che aleggiava spesso anche durante la campagna elettorale amministrativa del 2011, è ormai svanito. Tuttavia, sembra sia solo rimandato.
L'associazione "Riaprire i Navigli”, nel libro appena pubblicato, ha definito precisamente fasi e costi del percorso da riattivare, ossia gli otto chilometri di canale da Cassina de' Pomm (via Melchiorre Gioia dove la Martesana attualmente va sottoterra) alla Darsena. Regione e Comune si sono dette d’accordo per lavorare insieme su un accordo di programma, su iniziativa del Comune o della Città Metropolitana per Milano, e di Regione Lombardia.
La vicesindaco Lucia De Cesaris ha anche confermato la possibilità di "lavorare con la Regione per poter accedere ai fondi europei" che potrebbero agevolare il progetto". Fra marzo e aprile, grazie all'incarico dato a Mm e Politecnico, dovrebbe partire l’input del Comune per individuare bene le fasi e le criticità che possono essere superate. I lavori dovrebbero iniziare nel 2016, per quella che è stata congiuntamente definita “un'opera essenziale per la riqualificazione di Milano e per tutto il progetto della navigabilità lombarda”.
"Sarebbe una straordinaria opportunità", ha confermato anche Roberto Maroni, "anche perché il progetto parla di finanziamenti privati". Il progetto presentato da Roberto Biscardini prevede infatti un project financing, ma c'è pure l'idea di una sottoscrizione popolare per raccogliere i fondi rivolta a tutti i cittadini milansei e, come ha confermato Maroni, a tutti i lombardi.
L'intero progetto non dovrebbe costare più di 150 milioni di euro, ma l'ostacolo maggiore è che l'opera riguarda anche il centro di Milano, con evidenti inconvenienti dal punto di vista logistico, da superare.