Premio Prevenzione Rifiuti: tra le amministrazioni premiate Oristano, Trento e regione Campania
Proclamati i vincitori del Premio nazionale sulla Prevenzione dei Rifiuti tra le amministrazioni locali. Ecco le azioni che hanno permesso loro di distinguersi e di essere esempio per altre realtà. Menzione speciale per Istat che "taglia la carta" e punta alla sostenibilità
03 March, 2015
Non solo Terra dei Fuochi: la Regione Campania è stata premiata oggi da Federambiente e Legambiente nella seconda edizione del Premio Nazionale sulla Prevenzione dei Rifiuti per aver elaborato il suo piano di prevenzione dei rifiuti attraverso metodi e strumenti innovativi. Tra questi, spiccano la costituzione di un gruppo di lavoro interdisciplinare per affrontare la tematica della prevenzione, l’attenzione data in fase di programmazione all’integrazione tra politiche afferenti a settori diversi e l’elaborazione di più scenari propedeutici all’individuazione dei flussi prioritari e delle misure di prevenzione più adeguate a seconda del contesto territoriale. Nella definizione delle strategie la Regione Campania ha cercato di far convergere sostenibilità ambientale ed economica e d'attribuire un ruolo e una rsponsabilità importanti all’amministrazione pubblica In fase attuativa è stata prevista una struttura di governance responsabile dell’attuazione del piano; in questo processo sono stati coinvolti i principali stakeholder affinché il programma degli interventi potesse essere il più possibile condiviso; per la prima volta, inoltre, sono stati stanziati in misura significativa fondi a sostegno della realizzazione delle misure programmate.
Il Comune di Oristano invece è stato premiato da Legambiente e Federambiente per aver messo in campo una serie di iniziative che hanno permesso di prevenire e ridurre la produzione di rifiuti grazie al Progetto LEGGEOR (Oristano Leggera). Il progetto prevede prima di tutto "Acquisti pubblici Leggeri", con l’obiettivo di razionalizzare la spesa pubblica riducendone l’impatto associato attraverso la diffusione dei principi del Green Public Procurement. In particolare è stato avviato un percorso finalizzato all’introduzione e alla sistematizzazione delle pratiche d'acquisto pubblico verde nell’amministrazione comunale, agendo anche sulla formazione di dipendenti e dirigenti al fine di fornire le conoscenze e le competenze necessarie ed elaborando un Manuale per una corretta predisposizione dei bandi, dei capitolati e delle gare d’appalto secondo l’approccio degli Acquisti Pubblici Verdi. Sempre nell'ambito del Progetto LEGGEOR, il Comune di Oristano ha coinvolto le scuole con "Mense leggere", un progetto sperimentale sul “non spreco” che aveva il fine di educare i più giovani – e attraverso loro gli adulti – al tema della sostenibilità dei consumi. In particolare nelle mense comunali è stato introdotto l’utilizzo di stoviglie lavabili in luogo di quelle “usa e getta” (o biodegradabili, laddove non possibile); di acqua “in caraffa” in luogo di quella in bottiglia; di prodotti a “km 0” nei menù delle mense. La valutazione dei costi e dei benefici del progetto ha consentito di proporre l’estensione dell’iniziativa a tutte le scuole dotate di mensa, portando poi, in occasione della predisposizione dell’appalto per l’aggiudicazione del servizio mensa, a introdurre tra i criteri premiali per l'assegnazione del punteggio l’utilizzo degli stessi accorgimenti previsti dall’iniziativa “mensa leggera”. Infine, con l'iniziativa "Spesa leggera" il Comune di Oristano ha avuto come obiettivo generale quello di educare la cittadinanza alle buone pratiche quotidiane che possono ridurre gli impatti dei consumi nella fase d'acquisto attraverso il coinvolgimento attivo degli esercenti. Alcuni centri commerciali hanno ospitato una serie di punti informativi nei quali un addetto ha fornito informazioni di dettaglio e distribuito materiali sulla spesa consapevole. I cittadini sono inoltre stati invitati a sottoporsi a un eco-check up gratuito della loro spesa diretto alla verifica delle abitudini concrete.
Premiato anche il Comune di Trento che dal 2007 ha iniziato un percorso di ristrutturazione del servizio di gestione rifiuti con due obiettivi: raggiungere il 65% di raccolta differenziata e una produzione di secco residuo non superiore a 175 Kg/abitante/anno. La responsabilizzazione delle utenze (domestiche e non) è avvenuta sia attraverso l’introduzione di un nuovo sistema di raccolta, sia attraverso una serie coordinata di misure di prevenzione e riduzione dei rifiuti, dalla tariffazione puntuale alle riduzioni per chi pratica il compostaggio domestico (10% della parte fissa della tariffa) fino alla concessione d'un finanziamento del 50% del costo sostenuto per l'acquisto dei pannolini lavabili e la detrazione di 20 euro annui sulla tariffa. In particolare, il Comune di Trento ha attivato il progetto “Ecoacquisti Trentino” con l'istituzione d'un tavolo di lavoro con la grande distribuzione e sigla d'un protocollo d’intesa per la riduzione dei rifiuti, in particolare degli imballaggi, all'interno dei punti vendita. Inoltre, è stato attivato il progetto “Ecoristorazione” con l'istituzione d'un tavolo di lavoro fra la Provincia autonoma di Trento, il Comune di Trento e le associazioni dei ristoratori per la sottoscrizione d'un protocollo d'intesa che prevede l'adozione, all'interno dei ristoranti, di azioni virtuose nel campo della riduzione dei rifiuti (eliminazione prodotti monodose, utilizzo di acqua del rubinetto, realizzazione del compostaggio domestico, possibilità per il cliente di portare a casa il cibo non consumato al ristorante), nel campo ambientale (interventi per il risparmio elettrico e idrico e acquisti verdi), nel campo della sostenibilità (preferenza ai prodotti del territorio, solidali e biologici), e nel campo dell'informazione (formazione del personale impiegato, sensibilizzazione dei clienti sul significato del progetto e stimolo all'adozione di “buone pratiche”). Infine, il progetto “Meno rifiuti”, che prevede attività di sensibilizzazione all'interno delle scuole dell'obbligo.
Menzione speciale infine per Istat in occasione del Premio Nazionale sulla Prevenzione dei Rifiuti: l'Istituto si è infatti impegnato a migliorare la propria sostenibilità ambientale e l’efficienza con la quale gestisce le proprie risorse. Per questo ha effettuato un’indagine sui consumi interni attraverso l’analisi degli ordinativi, dei processi interni (gestionali e organizzativi) e delle abitudini dei dipendenti, finalizzata a individuare le soluzioni migliori per prevenire i rifiuti generati dai propri cicli produttivi, dai dipendenti e dagli utenti finali dei servizi dell’Istituto Attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie e nuove procedure interne – sia organizzative sia legate alla comunicazione – l’Istat ha ridotto significativamente i propri consumi di carta. Attraverso l'installazione d'erogatori che utilizzano l’acqua della rete idrica ha realizzato sensibili risparmi sull’acquisto d'acqua in bottiglia e ridotto la produzione di rifiuti da imballaggio. Infine, attraverso la rigenerazione e l’integrazione di componenti e l’utilizzo di software open source - spiegano Legambiente e Federambiente - ha dimostrato come la pubblica amministrazione possa ridurre sensibilmente la produzione di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche garantendo contestualmente ad altri soggetti (Onlus e scuole) la possibilità di fruirne gratuitamente.