Acqua pubblica Milano, piano d'azione trentennale da 890 milioni
Il Consiglio comunale di Milano ha aggiornato il piano d'azione del 2007: 890 milioni per acquedotto, depurazione, fognatura, sino al 2037. L'assessore Maran: “Un grande piano per mantenere il nostro acquedotto all'avanguardia”
19 March, 2015
Miglioramento della qualità dell’acqua potabile distribuita, mitigazione del rischio idraulico nelle aree urbane, riduzione dei consumi energetici. Sono alcuni degli obiettivi del secondo aggiornamento (dopo il primo del 2010) del Piano d’Ambito della Città di Milano del 2007, approvato giovedì 19 marzo dal Consiglio comunale. 24 i voti a favore, nessuno contrario e un solo astenuto.
Un aggiornamento reso necessario, oltre che per obblighi normativi, anche in ragione dei nuovi criteri regolatori disposti dall’Autorità per l'energia elettrica il Gas e il Sistema idrico (AEEGSI). L’aggiornamento, inoltre, estende il periodo di riferimento del piano vigente di un decennio, spostandone la scadenza al 2037. In questo modo sarà possibile rimodulare gli interventi secondo le effettive possibilità di realizzazione, ridurre la spesa annua per gli investimenti, aumentare il monte complessivo di investimenti e intervenire positivamente sulle variazioni tariffarie previste dall’AEEGSI.
“La qualità delle nostre acque, certificata dal marchio Milano Blu, è tra le migliori d’Italia – ha spiegato l’assessore alla Mobilità, Ambiente e Acqua pubblica Pierfrancesco Maran – e con questo grande piano di investimenti manterremo il nostro acquedotto efficiente all'avanguardia”.
L’aggiornamento prevede un programma trentennale di azioni volte in parte al mantenimento e alla conservazione degli attuali livelli di servizio, in parte al miglioramento dello standard attuale fino ad una performance di massima eccellenza. Tra i principali interventi previsti, che verranno svolti da M.M. S.p.A. in qualità di gestore del Servizio idrico integrato, c’è il risanamento, dove necessario, delle reti dell’acquedotto e della fognatura attraverso metodi tecnologicamente avanzati che non prevedono scavi e che riducono quindi i costi e i disagi per i cittadini, mentre l’installazione di nuovi sistemi tecnologici di controllo sugli scaricatori di piena consentirà di mitigare il rischio idraulico nelle aree urbane. Si prevede inoltre la massiccia pulizia delle tubazioni, l’installazione di nuovi impianti di denitrificazione, che porteranno ad un ulteriore miglioramento della già ottimale qualità dell’acqua potabile, interventi di distoglimento delle acque bianche (dette tecnicamente “parassite") impropriamente recapitate nella fognatura, al fine di migliorare l’efficienza depurativa, e il rinnovo o potenziamento degli impianti di potabilizzazione.
Il piano, dichiara il Comune, porterà inoltre ad una riduzione dei consumi energetici, attraverso l’attivazione di sistemi di monitoraggio puntuale dei consumi, la sostituzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche vetuste e interventi di efficientamento energetico in varie centrali.
Gli investimenti previsti fino al 2037 ammontano complessivamente a 890 milioni di euro. Per quanto riguarda il piano tariffario, lo spostamento della scadenza del Piano al 2037 consentirà, secondo il Comune, di spalmare gli investimenti su un arco temporale più esteso e di ottenere quindi una stabilizzazione della tariffa favorevole ai cittadini. Nel 2027, ad esempio, si prevede una tariffa media di 0,89 €/m3, contro i 0,95 €/m3 previsti nella precedente pianificazione. La tariffa nel 2037 dovrebbe raggiungere un livello di 0,91€/m3, inferiore quindi alla tariffa massima fissata nel 2010.
Secondo il 'Rapporto sul monitoraggio delle tariffe pubbliche sulla piazza di Milano' presentato lo scorso novembre dalla Camera di commercio - informa il Comune - Milano è peraltro al primo posto tra i capoluoghi di provincia italiani per il rapporto qualità/prezzo del servizio idrico erogato.
(foto corriere.it)